70 alberi a rischi crollo abbattuti in via Montagna Spaccata a Pianura

 70 alberi a rischi crollo abbattuti in via Montagna Spaccata a Pianura

“Il mese scorso a seguito dei danni provocati dai forti temporali che hanno messo in ginocchio la città di Napoli con voragini, buche stradali e alberi abbattuti dalle raffiche di vento, l’amministrazione comunale ritenne opportuno abbattere per una questione di sicurezza settanta pini presenti lungo l’asse primario di via Montagna Spaccata nel quartiere Pianura.” A renderlo noto è il consigliere della IX Municipalità Pasquale Strazzullo il quale oltre a manifestare numerose perplessità sulla metodologia applicata, denuncia lo stato di pericolo nel quale sono stati lasciati i luoghi “Strazzullo infatti evidenzia il fatto che gli alberi ritenuti pericolanti non sono stati completamente eliminati creando un diverso e nuovo stato di pericolo dovuto ai residui di parte dei tronchi lasciati impiantati con le rispettive radici sui marciapiedi e con il conseguente risultato che pedoni e disabili restano costretti a percorrere la strada in piena carreggiata con il rischio di essere investiti, ed anche i motociclisti nell’eventualità di una caduta troverebbero sicuramente dove sbattere la testa. Inoltre prosegue il consigliere, credo che il numero degli alberi abbattuti sia stato esagerato rispetto alle reali situazioni di pericolo e che si sia andati in controtendenza con quanto ben applicato fino ad ora dall’amministrazione comunale per il recupero e la valorizzazione del verde pubblico che ha visto anche un gran coinvolgimento da parte di soggetti privati in merito alle relative adozioni. Occorre rimediare, conclude Strazzullo, procedendo quanto prima alla rimozione totale dello scempio venutosi a creare e che l’amministrazione comunale centrale al fine di tutelare l’incolumità fisica dei cittadini, metta in atto un intervento di messa in sicurezza ed ampliamento dei marciapiedi di via Montagna Spaccata.”. Così una nota sul profilo facebook del consigliere della IX Municipalità Pasquale Strazzullo.

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