Camorra, seconda faida di Ercolano: 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere

 Camorra, seconda faida di Ercolano: 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere

dia-confiscaEseguite questa mattina sette ordinanze di custodia cautelare in carcere da parte dei militari dell’arma dei Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco in provincia di Napoli ad altrettante persone, già detenute in vari carceri italiani al termine di accurate indagini da parte della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli su degli omicidi avvenuti negli anni scorsi durante la sanguinosa faida che portò agli scontri fra i clan di camorra degli “Ascione-Papale” da un lato, contrapposti alla fazione dei “Iacomino-Birra”, attivi prevalentemente ad Ercolano, in provincia di Napoli e nei comuni limitrofi che portò la morte di 18 persone ammazzate a colpi di pistola. I sette uomini ritenuti affiliati ai due clan, sono accusati di omicidi premeditati aggravati dalle finalità mafiose. La faida tra i due gruppi camorristici era scoppiata per la gestione delle attività criminose sul territorio; negli scontri ci sono state decine di omicidi in vari comuni del Vesuviano. I delitti, compiuti speso in modo sanguinario e spietato, sono stati ricostruiti dagli stessi killer, che oggi sono collaboratori di giustizia. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, sono state condotte dai Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco. Ad Ercolano il 7 luglio del 2010 vengono arrestate 23 persone, presunte affiliate al clan Ascione-Papale e degli Iacomino-Birra, accusati di estorsione con il metodo mafioso, mentre il 14 aprile 2011 vengono arrestate 4 persone affiliate agli Ascione-Papale e Iacomino-Birra accusate di tentato omicidio e associazione mafiosa. Sono quattro gli episodi di sangue ricostruiti nelle indagini che hanno portato alla esecuzione di sette ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Napoli, nei confronti di esponenti dei due clan rivali di Ercolano. All’alba una operazione dei carabinieri ha messo la parola fine a una delle pagine più buie della camorra ercolanese che, per anni, ha insanguinato le strade della città vesuviana. Le indagini, condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, hanno consentito di acquisire gravi indizi a carico di mandanti ed esecutori dell’omicidio di Nicodemo Acampora. L’uomo – secondo le risultanze delle indagini – era un affiliato al clan Ascione e fu assassinato il 3 giugno 2001 mentre si trovava in una cabina telefonica nel centro di Ercolano perchè sospettato di fornire al clan di appartenenza informazioni sui movimenti degli affiliati alla cosca rivale. Per quell’omicidio cinque i destinatari del provvedimento cautelare: Giovanni Birra, 51 anni, Stefano Zeno (49), Francesco Sannino (41), Ciro Stavolo (47), Pasquale Genovese (41). Gli altri tre episodi di sangue si inquadrano negli ultimi mesi del 2007 ai danni di affiliati al clan Birra – Iacomino. A cadere sotto i colpi dei sicari Vincenzo Scognamiglio il 2 settembre 2007, Vincenzo Abbate il 28 settembre 2007 nella centralissima piazza Pugliano dopo aver accompagnato il figlio a scuola e Salvatore Madonna il 15 dicembre 2007. Il provvedimento cautelare è stato eseguito nei confronti di Natale Dantese, 34 anni e Mario Papale, di 48. Tutti gli episodi sono stati ricostruiti grazie al contributo dei collaboratori di giustizia e all’attività di intercettazione video – ambientale dei colloqui in carcere dei soggetti coinvolti negli agguati. Gli arresti rappresentano uno sviluppo delle indagini che hanno già consentito di fare luce sulla guerra di camorra in atto a partire dai primi anni Novanta sul territorio ercolanese. Indagini che nel 2014 hanno portato alla esecuzione di 51 ordinanze cautelari.

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