Casa Morra inizia il suo secondo anno di attività

 Casa Morra inizia il suo secondo anno di attività

Casa Morra, lo spazio museale creato da Giuseppe Morra, inizia il suo secondo anno di attività dedicando nuovi ambienti a tre artisti che dalla pittura sono approdati al teatro e all’azione performativa, mossi dall’aspirazione alla totalità dell’arte. Nella splendida cornice di Palazzo Cassano Ayerbo D’Aragona, il complesso di 4.200 mq che gradualmente la Fondazione Morra sta ristrutturando per accogliere l’ampia Collezione Morra, opere di Julian Beck, Hermann Nitsch e Shozo Shimamoto si confrontano nella mostra I Giganti dell’Arte dal Teatro. In contemporanea, aprono una sezione dedicata a Joseph Beuys, che presenta opere e documenti donati dalla Collezione Lucrezia De Domizio Durini, l’Archivio Living Theatre e gli Archivi Mario Franco su arte e cinema. I Giganti dell’Arte dal Teatro pone in dialogo fra loro quattro personalità che hanno fatto dell’arte la loro vita: Julian Beck, pittore dal 1944 al 1954, che dall’onda dell’espressionismo astratto giunge al teatro anarchico e di strada, al teatro di vita, fondando con Judith Malina la compagnia del Living Theatre; Hermann Nitsch, padre dell’Azionismo Viennese, che si accosta all’idea di “opera d’arte totale” nell’Orgien Mysterien Theater, una forma di teatro sinestetico che penetra gli abissi dell’inconscio per innescare una reazione catartica; Shozo Shimamoto, fondatore e membro del gruppo Gutai, che del colore fa uso materico e spaziale fino a raggiungere una pittura-azione dettata non più dal pennello ma dal gesto compiuto dall’artista; Joseph Beuys, figura cardine della neoavanguardia, sostenitore della fusione tra arte e vita, tra ricerca artistica e impegno politico, per concepire una scultura sociale sul principio secondo cui “ogni uomo è artista”.

Casa Morra mostra come l’arte sia una conoscenza intuitiva che, tramite l’esperienza creativa, apporta modificazioni, resistenze e rivoluzioni nell’esistenza di chi la fa propria. Riapre al pubblico puntando l’accento sulla componente esperienziale, cui il Maestro Hermann Nitsch rende omaggio mettendo in scena una lehraktion, azione teorica sui fondamenti del suo teatro sensoriale ed estatico. L’Archivio Living Theatre contiene testi, documenti, appunti e corrispondenze, scritti personali di Judith Malina, fotografie e diapositive, manifesti, inviti, giornali, libri, riviste e registrazioni video, tutti relativi agli anni 1969-2015, oltre ad un’ampia sezione dedicata a costumi e oggetti di scena; un archivio costruito nel tempo dall’amicizia di Giuseppe Morra con Judith Malina e Hanon Reznikov. Casa Morra presenta anche una sezione dedicata al cinema con gli Archivi Mario Franco, una raccolta di libri, cataloghi, film in pellicola, in DVD e in vari formati sia analogici che digitali, che attraversano diverse correnti artistiche, dalle prima avanguardie fino ai giorni nostri, prodotti e collezionati in circa 50 anni di attività di Mario Franco, regista e storico del cinema.

In occasione dell’apertura, il racconto espositivo di Casa Morra si estende e aggiunge – l’opera 3_Lucifero_archeologia (albero) di Gian Maria Tosatti, una delle “Sette Stagioni dello Spirito”, progetto site-specific che l’artista ha realizzato a Napoli, disseminando sette installazioni ambientali nei tre anni di residenza presso la Fondazione Morra.

Casa Morra, archivio di arte contemporanea, non è un semplice luogo di esposizione e conservazione, ma uno spazio dinamico in cui la ricerca è parte essenziale del progetto e, nell’ottica di una “casa delle idee” in grado di stimolare la riflessione e la ricerca in relazione alla società e la sua evoluzione, sino a sfidare il tempo con una programmazione definita sino al 2116, Giuseppe Morra ha pianificato 100 anni di mostre. Attraverso il meccanismo del gioco dell’oca fatto di rimandi, attraversamenti e ritorni, i cicli espositivi sono regolati dall’alchimia dei numeri 3 e 7, che coincidono di volta in volta con il numero di artisti presentati o la quantità di opere e sequenze di mostre.

Casa Morra aggiunge un nuovo tassello all’ampio progetto de Il Quartiere dell’arte (ideato da Giuseppe Morra, Pasquale Persico, Nicoletta Ricciardelli e Francesco Coppola), che tende alla riqualificazione sociale di un’intera area a ridosso del centro storico di Napoli, in cui è già attivo il Museo Hermann Nitsch Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee aperto nel 2008 dalla Fondazione Morra.

La collezione Morra è composta da opere di: Marina Abramovic, Nanni Balestrini, Julian Beck, George Brecht, John Cage, Ugo Carrega, LUCA/Luigi Castellano, Henri Chopin, Giuseppe Desiato, Marcel Duchamp, Maurizio Elettrico, Heinz Gappmayr, Al Hansen, Geoffrey Hendricks, Dick Higgins, Allan Kaprow, Urs Lüthi, Stelio Maria Martini, Charlotte Moorman, Eugenio Miccini, Hermann Nitsch, Günter Brus, Nam June Paik, Giulio Paolini, Luca Maria Patella, Lamberto Pignotti, Luigi Tola, Vettor Pisani, Paul Renner, Gerhard Rühm, Shozo Shimamoto, Rudolf Schwarzkogler, Daniel Spoerri, Arrigo Lora Totino, Bob Watts, Jean-Jacques Lebel, Dieter Roth, Oswald Wiener, Giuseppe Zevola e tanti altri tra passato e futuro. Quasi tutti compagni di strada di Giuseppe Morra che prosegue la sua speciale avventura nell’arte vissuta sempre con curiosità, partecipazione e progettualità, spingendosi adesso oltre i limiti del proprio tempo.

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