CISAL FPC, solidarietà ai familiari di David Raggi, sgozzato a Terni da un marocchino ubriaco

 CISAL FPC, solidarietà ai familiari di David Raggi, sgozzato a Terni da un marocchino ubriaco

“La CISAL FPC esprime la propria vicinanza alla Famiglia di David Raggi e a tutta la comunità ternana ancora sotto shock per il barbaro evento che li ha colpiti nel cuore e nell’anima. Siamo sconvolti della violenza che scuote l’Italia da Nord a Sud dove si registrano ovunque casi violenti di varia natura. Quest’ultimo è una scena da film dell’orrore o peggio sembra ricordare nell’accadimento le immagini orripilanti che ci provengono dall’ISIS. Una vita non può essere spezzata in questa maniera; una famiglia non può precipitare in un incubo o avere il terrore che i propri figli non possano neanche più passeggiare tranquillamente. Dobbiamo cominciare a vivere nel coprifuoco, se basta? Tutto questo perché? In nome di che cosa? Quanti “Kabobo” armati di accetta o Assoul armati di bottiglie rotte sono in giro o dobbiamo aspettare prima di reagire? Quanti sono stati espulsi e poi rientrati attraverso il “porto franco” di Lampedusa? E’ inaccettabile, per un Paese che si definisce civile, che un soggetto…. come Amine Assoul, arrivato a Terni nel 2007, ancora girasse per l’Italia o in Europa dopo alcuni furti compiuti tra Porto Recanati, Fermo e Civitanova Marche e per questo gli era stato revocato il permesso di soggiorno e rimpatriato. Assoul era tornato in Italia nel maggio dell’anno scorso, sbarcando a Lampedusa. La sua richiesta di asilo politico era stata respinta a ottobre e la squadra volante di Terni gli aveva notificato la decisione. Il marocchino aveva però fatto ricorso nei trenta giorni previsti ed era in attesa di una decisione in merito. Quale decisione ci poteva essere se non un’altra espulsione immediata? Come è possibile che la Legge permetta a tali soggetti pericolosi il lusso di poter far ricorso? Fortunatamente le Forze dell’Ordine hanno immediatamente arrestato questo soggetto prima che potesse mietere altre vittime e fare una strage. Dire di essere indignati è dire poco e chiediamo, anzi pretendiamo, dalle Istituzioni preposte di vivere sicuri fuori e dentro le nostra case. Una giovane vita è stata portata via brutalmente ed un Stato che si definisce tale non può che intervenire con tutti i mezzi necessari affinché certe brutalità non accadano schierando uomini, mezzi, pene e rivedendo leggi troppo permissive che permettono a certa marmaglia di girare tranquillamente mentre le famiglie sono sempre più terrorizzate. Se serve si schierasse l’Esercito e si ripristinasse un senso di serenità e sicurezza che anno dopo anno è progressivamente diminuito.”. Così in una nota le parole del Coordinatore Nazionale Min. Salute Maurizio Guarino.

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