Costruzioni: l’Ance presenta la guida all’internazionalizzazione delle PMI

 Costruzioni: l’Ance presenta la guida all’internazionalizzazione delle PMI

“L’internazionalizzazione delle Pmi di costruzioni italiane”. L’obiettivo prioritario del Comitato Pmi Internazionale dell’Ance, guidato da Gerardo Biancofiore, è divenuto anche il titolo di una guida all’estero realizzato dall’Associazione nazionale dei costruttori edili. Un opuscolo snello ed efficace in cui sono tratteggiati gli strumenti finanziari e assicurativi a sostegno dei progetti di internazionalizzazione, con una dettagliata indicazione di tutte le forme di finanziamento e copertura del rischio attivabili. Di notevole interesse è la descrizione della disciplina comunitaria e nazionale in materia di appalti pubblici. Una regolamentazione che, con le direttive sugli appalti susseguitesi negli anni, consente alle imprese di poter concorrere a parità di trattamento, o quasi, con i competitor dello stato membro che ha bandito la gara. La guida dell’Ance indica anche quali siano le informazioni legislative più rilevanti da approfondire per chi intenda partecipare ad appalti extra-Ue. Malgrado la minore armonizzazione e trasparenza delle norme, anche fuori dei confini comunitari è possibile, in epoca di globalizzazione, cogliere opportunità rilevanti, purché si pianifichi la partecipazione, cominciando dalla puntuale conoscenza di mercati e normative, a cominciare dalle guidelines di “donors” internazionali come la Banca Mondiale.

“In questi anni – dichiara Biancofiore – di fronte a una crisi senza precedenti del mercato nazionale delle costruzioni, il mercato estero ha assunto un ruolo centrale per le imprese italiane. Nel 2014 si è assistito all’ottavo anno consecutivo di crescita delle nostre imprese all’estero, sia in termini di fatturato che di commesse acquisite.
L’industria italiana delle costruzioni è una delle più importanti, avanzate e apprezzate al mondo. Oggi le imprese italiane hanno sviluppato una presenza capillare sui mercati internazionali: operano in circa 90 Paesi nei 5 continenti, con un fatturato estero in costante crescita, giunto a oltre 100 miliardi di euro.
L’espansione all’estero delle nostre imprese è per noi e per l’intero Paese motivo di orgoglio. L’obiettivo e la grande sfida sono quelli di riuscire a incrementare la presenza delle nostre imprese, soprattutto piccole e medie, sui mercati emergenti, attraverso “lavoro di squadra”, formazione e attivazione di politiche a favore del settore.
I nuovi mercati rappresentano una concreta opportunità di crescita per le PMI, se affrontata con competenza, con un’analisi e una valutazione delle proprie capacità e delle proprie potenzialità, una sorta di check-up interno all’azienda. Ed in questo, come Ance, siamo in prima linea nell’affiancare le imprese.
Oggi più che mai, i mercati esteri richiedono competenze integrate che coinvolgono la fase propositiva degli interventi, la capacità progettuale, realizzativa, finanziaria e gestionale. Oggi più che mai, “Fare Sistema” diventa un imperativo”.

“L’Ance – continua Biancofiore- sta facendo da tempo un grande sforzo per promuovere la presenza delle PMI all’estero, ponendosi quale motore di un “Sistema Paese” che vede in primo piano la Rete diplomatica e Consolare agire a sostegno del settore, in stretta collaborazione con le banche italiane, Confindustria, Sace, Simest e Agenzia ICE.
Le attività internazionali dell’ANCE sono molto cresciute negli ultimi anni, grazie alla collaborazione preziosa del nostro Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che ci permette di avvalerci della presenza di un Diplomatico a tempo pieno.
Con l’occasione ho il piacere di rilevare il ruolo fondamentale che ha svolto, prima presso l’Ance e ora alla Farnesina, il Min. Plen. Massimo Rustico, che, distaccato presso di noi, è stato il vero e proprio Panzer stratega dell’internazionalizzazione delle costruzioni, assieme al Presidente del Comitato Lavori all’estero, Ing. Giandomenico Ghella.
Insieme abbiamo organizzato varie missioni internazionali, privilegiando, da ultimo, i Paesi dell’Europa centro orientale, che riceveranno ingenti risorse finanziarie provenienti dai Fondi Strutturali 2014-2020. Una volta individuato il Paese target, si fa un’azione accurata di scouting sui finanziamenti e sui progetti di quel Paese, si realizza la missione dove incontriamo le massime autorità governative per illustrare i progetti, ci sono i BtoB con le aziende locali, si approfondiscono gli aspetti legali e finanziari .
Tutte le missioni sono seguite da follow up nei quali aiutiamo le imprese a concludere progetti di business.
Nel 2014, siamo stati in Polonia ed in Bulgaria. Nel 2015 in Ungheria, Albania ed in Romania. Nelle prossime settimane ci recheremo in Repubblica Ceca (con circa 70 aziende) e poi in Slovacchia”.

“Le nostre imprese – spiega Gerardo Biancofiore – hanno tutte le carte in regola per utilizzare al meglio la chance offerta dall’estero. Non solo le grandi imprese, ma anche le pmi, che finora hanno sfruttato ancora poco questa possibilità. La nostra guida si rivolge in primo luogo ai neofiti, a quegli imprenditori che non hanno ancora varcato i confini nazionali o che, al più, hanno partecipato a qualche missione senza essere attrezzati, sul piano informativo e culturale. La guida, che si aggiunge alle molteplici iniziative in mercati esteri messe in campo in questi ultimi anni, è un primo supporto. Intendiamo continuare approfondendo tematiche, tenendo conto di trend evolutivi, selezionando priorità tra i paesi di sbocco che facciano registrare le maggiori potenzialità, in termini di profitti e solidità delle operazioni realizzabili. Andare all’estero è una occasione ma anche una necessità. Se è vero che non si vive di solo export, ai nostri tempi senza export non c’è futuro”.

“E’ chiaro – conclude Biancofiore – che per internazionalizzarsi ci vuole una certa dimensione d’impresa, bisogna avere una visione e si deve saper guardare oltre, se non si vuole rimanere tagliati fuori.
La decisione di andare all’estero è un motivo in più per spingere le imprese, piccole e medie, ad aggregarsi, per poter essere più competitive sui mercati internazionali e capaci di proporsi come interlocutori concorrenziali, anche su livelli di mercato fino ad ora di difficile accesso.
Le sfide dei mercati internazionali si vincono facendo sistema.
Ed in quest’ottica è auspicabile che siano adottate delle misure sia a livello nazionale che europeo, che agevolino un maggiore ricorso a tale strumento e ne facilitino la gestione stessa (es. incentivi fiscali, accesso preferenziale al credito, maggiore supporto finanziario).
Internazionalizzazione, peraltro, significa in primis mantenere una forte base in Italia, altrimenti diventiamo imprese estere. E per questo è fondamentale che il mercato interno riparta, perché al nostro Paese il mondo delle costruzioni serve!”.

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