Domenica apertura straordinaria dell’ex Manicomio di Aversa per la “Storia di Antonia”

 Domenica apertura straordinaria dell’ex Manicomio di Aversa per la “Storia di Antonia”

La cultura per riappropriarsi del Santa Maria Maddalena. Sarà anche l’occasione per discutere di assistenza psichiatrica dopo i tragici avvenimenti di Parete. Aversa – La cultura e la ricerca scientifica come strumenti per riappropriarsi dell’ex manicomio “Santa Maria Maddalena”, e l’occasione, anche a fronte dei recenti e tragici avvenimenti di Parete, per discutere di cura e assistenza psichiatrica sul territorio.  Il Centro Studi “Le reali case dei matti” e Il Comitato civico “La Maddalena che vorrei” si prefiggono questi obiettivi con la presentazione, domenica 26 novembre dalle 10,30, del libro “Storia di Antonia. Viaggio al termine del manicomio”, frutto del lavoro di ricerca, durato oltre 2 anni, di Dario Stefano Dell’Aquila e Antonio Esposito, edizioni “Sensibili alle foglie”. Il volume ripercorre la tragica vicenda di Antonia Bernardini, morta nel 1974 a causa delle ustioni riportate per l’incendio del letto di contenzione sul quale era legata da 43 giorni nel manicomio criminale di Pozzuoli. “Ci legavano come Cristo in croce”, è questa una delle ultime frasi pronunciate al pubblico ministero da Antonia, internata a seguito di un banale litigio con un carabiniere in borghese, in attesa di un processo che non si sarebbe mai svolto e, come tante altre donne di cui pure viene ricostruita la storia nel libro, vittima di prassi e logiche manicomiali ancora attuali. Secondo gli autori, infatti, «quella di Antonia è una storia che parla al presente, ponendo temi tutt’oggi cruciali nell’universo della sofferenza psichica: l’assenza di diagnosi certe e cure appropriate, la contenzione fisica, l’imputabilità di chi commette un reato e viene riconosciuto “folle”, la strutturazione dei manicomi giudiziari prima e oggi delle rems e delle sezioni psichiatriche nelle carceri». Al dibattito, moderato dal direttore del Centro Studi, il Dottor Nicola Cunto, interverranno gli attivisti de “La Maddalena che vorrei” e lo psichiatra Giuseppe Ortano, esponente di Psichiatria Democratica e direttore dell’UOSM 23 dell’ASL di Caserta. Per l’incontro apertura straordinaria al pubblico del chiostro di San Bernardino, con le sue volte affrescate, dove, sui muri del più antico manicomio del sud, ancora si conservano le scritte e i disegni degli ultimi internati del Santa Maria Maddalena.

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