Il Circolo Rari Nantes compie 110 anni, nuova stagione di sport e cultura

 Il Circolo Rari Nantes compie 110 anni,  nuova stagione di sport e cultura

110 anni storia e altrettanti da scriverne. Il Circolo Rari Nantes compie 110 anni di sport, campioni, medaglie olimpiche e scudetti e inaugura una nuova stagione.
Dal 1 aprile “l’elegante chalet”,fondato nel 1905 sulla scogliera di Santa Lucia, si presenta nella sua nuova veste: i colori bianco celesti indossati negli anni dai campioni hanno ispirato il restyling dei saloni e del ristorante. Sulla terrazza a pelo d’acqua sono arrivate le canoe di Kayac Napoli e si rinnova l’offerta sportiva e ludica: pesca sportiva, sci nautico e corsi di Yoga in terrazza.

Mare, sport e cultura del bienvivre sono le linee guida del nuovo corso del Rari Nantes che vede la passione e l’esperienza di quattro donne napoletane:Antonella Di Pietro, Esmeralda Vetromile, Paola Schiavi Tessitore e Antonella Izzo. .
Un club per tutti, un’evasione possibiledal caos metropolitano.

La pallanuoto resta il fiore all’occhiello del circolo; ma si punta ad altre attività sportive: per i soci e gli aspiranti sarà possibile utilizzare le canoe mono e biposto e prendere lezioni, fare escursioni guidate via mare con pranzo o aperitivo al tramonto. In determinate fasce orarie si potrà praticare lo sci nautico e il wake-board e la pesca sportiva.

Il circolo inoltre sta portando avanti progetti sociali sempre legati al mare, si sta adoperando presso le autorità competenti per realizzare un campo di pallanuoto a mare per darlo in uso ai bambini di Santa Lucia. Magari si potrebbe scoprire dei piccoli campioni!

Si rinnova anche la cucina con la consulenza dello chef Alfonso Montefusco. Da metà maggio la terrazza sarà protagonista con “Un tramonto…per aperitivo” e cucina a “bordo mare”, Dj set e concerti per pianoforte..
Il restyling degli interni esalta la luce e i colori del mare con i tessuti di Livio de Simone. L’atmosfera è quella di una bella casa di una volta, con mobili e specchi, credenze e poltrone vintage: sui tavoli rivivono piatti recuperati in piccoli negozi pieni di storie, vecchi bicchieri di cristallo e di vetro lavorati per ricordare la consistenza delle cose di un tempo.

LA STORIA. Era il febbraio del 1905 e sugli scogli, tra via Partenope e via Nazario Sauro, nasceva il circolo sportivo che avrebbe regalato a Napoli il suo primo scudetto in una disciplina di squadra. All’epoca era poco più che una baracca di legno con «quatto stanze arrepezzate, nu bigliardo e nu salotto, ciento socie sfrantummate, vinte scoglie e ‘o mare ‘a sotto». I sei amici fondatori si definivano«sei cape pazze»: erano Cesare Cancelli, Gennaro Cangiullo, Ferdinando Olia, Carlo Cunimberti, Remo Bozza ed Ector Bayon. Luigi Salsi fu il primo presidente.
Nel 1927 il Circolo fu ribattezzato Rari Nantes Napoli e divenne il punto di riferimento in città per gli sport acquatici, il fiore all’occhiello fu da subito la pallanuoto. Con i colori biancocelesti e l’arrivo del pallanuotista ungherese, BandyZolyomy, la squadra vinse ben 5 scudetti: 1939, 1941, 1942, 1949, 1950. Giovani e aitanti, i ragazzi della Rari Nantes erano virtuosi d’acqua e campioni impareggiabili come Pasquale Buonocore, Emilio Bulgarelli, Gildo Arena, che concorsero alla vittoria della nazionale italiana ai Giochi olimpici del 1948 a Londra. Completavano la squadra, il primo “Settebello” della storia, Giovanni de Silva, Enrico Fortunati, Mimì Grimaldi e lo stesso Zolyomy, giocatore e allenatore.Insieme alla Pallanuoto, gli altri sport in cui la Rari Nantes eccelleva erano Nuoto e Tuffi: furono 50 i titoli italiani di nuoto e 20 i titoli nazionali di tuffi. Il nuotatore più sensazionale della Rari fu Carlo Pedersoli, il luciano che sarebbe diventato sullo schermo Bud Spencer. Il primo tuffatore mitico fu Ciccio Ferraris, selezionato per l’Olimpiade del 1936 a Berlino.
La terrazza del Circolo a pelo d’acqua e i salotti furono a lungo il palcoscenico di serate mondane e incontri memorabili: negli anni Cinquanta Fārūq I d’Egitto, che a Napoli trascorse parte del suo esilio, giocava qui le sue partite di poker, e anche il regista Vittorio De Sica.
Due mareggiate nel 1966 e nel 1977 distrussero la sede del Circolo disperdendo trofei e preziosi ricordi.

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