L’antica città cretese di Gortina e le sue leggi – FOTOGALLERY

 L’antica città cretese di Gortina e le sue leggi  – FOTOGALLERY

Attraverso l’isola di Creta da Nord a Sud, ci si imbatte nella cittadina di Gortina, situata nella zona meridionale dell’isola di Creta. Il nome gli deriva da un’importante città dell’antichità, prima paleolitica, e poi occupata dai Romani, situata nel suo territorio. Il comune si estende dalle falde del monte Ida a Nord fino alle scoscese e isolate coste del Mar Libico ricche di insenature. Nel territorio del comune è ricompresa una porzione della valle di Messarà e una sezione dei Monti Aasteroussia che corrono paralleli al litorale fino al confine con Matala. Gortina fu fondata secondo Pausania dagli abitanti di Tegea antica città dell’Arcadia. Strabone, rifacendosi a Eforo, riferisce di una tradizione Laconica, legata quindi alla città di Sparta. Anche Conone attribuì la sua fondazione ad abitanti della Laconia, in particolare ad Achei espulsi da Amicle e Minii di Lemno e Imbro. Gli scavi (condotti già dagli anni 1884-1887 dalla missione archeologica italiana sotto la guida di Federico Halbherr, e più tardi dalla Scuola Archeologica Italiana di Atene) hanno dimostrato che il sito era già abitato nel Neolitico e in epoca minoica. Fra le scoperte italiane, fondamentale per la conoscenza della società dell’antica Grecia è una grande iscrizione in lingua greca (dorica) della fine del VI e l’inizio del V secolo a.C., contenente le cosiddette “Leggi di Gortina” riguardanti principalmente il diritto di famiglia. Il nome della città è riferito nell’Iliade e nell’Odissea. La fondazione di Gortina è ascrivibile al periodo geometrico del VII secolo a.C., epoca cui risalgono le prime iscrizioni e i primi templi. Nel III secolo a.C. Gortina era diventata una città potente, specialmente dopo la distruzione della rivale Festo, avvenuta intorno al 150 a.C., conquista che le era valsa anche il controllo del porto di Matala e della parte occidentale della Messarà. Nel 221 a.C. scoppiò una guerra civile a causa del contrasto che opponeva una fazione che voleva un’alleanza con Cnosso ad un’altra che preferiva un’alleanza con la città di Lyttos. Seguì una serie di conflitti con Cnosso cui pose fine la conquista romana dell’isola di Creta, avvenuta nel 68 d.C. Gortina divenne la capitale della nuova provincia di Creta e della Cirenaica. La città andò incontro ad una forte crisi e fu probabilmente abbandonata nell’VIII secolo, infatti quando i Saraceni conquistarono l’isola nell’864 d.C. mossero la capitale a Chandax. Gli scavi hanno portato alla luce le fondazioni dell’Acropoli, del teatro e tracce delle mura di cinta dell’acropoli. Sull’altra riva del fiume Lethaio è stato rinvenuto l’Odéon costruito verso la fine del I secolo a.C. e restaurato da Traiano. Incorporate nelle fondazioni dell’edificio furono ritrovate i blocchi di pietra con le iscrizioni recanti le famose leggi di Gortina. Le leggi di Gortina sono un complesso di norme dell’antica Grecia, scritte in una grande epigrafe greca risalente al VI-V secolo a.C., rinvenuta nel 1884 a Gortyna (isola di Creta) da una missione archeologica italiana guidata da Federico Halbherr. A sud dell’odéon sta il foro o agorà con il tempio di Esculapio ove fu rinvenuta una statua del Dio oggi esposta al museo di Iraklio. Ancora più a sud e vicino alla strada asfaltata c’è la chiesa bizantina dedicata a san Tito e risalente al VI secolo. Il tempio di Apollo pizio stava al centro di Gortina; era sorretto da sei colonne di ordine dorico nei cui interstizi vi erano blocchi di pietra con iscrizioni che informano su trattati stilati tra Gortina ed altre città cretesi un secolo prima della conquista romana. Il vicino Serapeo era un tempio dedicato a 3 divinità egiziane: Iside, Anubi e Serapide. Poco distante dai due templi stava il Pretorium, il palazzo del governatore costruito sotto il regno di Traiano. L’anfiteatro fu costruito nel II secolo. La cavea è stata rialzata. La sua facciata esterna comprendeva numerose nicchie dove erano alloggiate statue, portate poi al museo di Iraklio. Gortina era munita di un acquedotto che correva parallelo al fiume Lethaio. Tutti i reperti sono stati portati al museo di Iraklio, eccetto una piccola parte che ha trovato alloggio in un piccolo museo poco fuori del villaggio di Agios Deka.

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