L’Ingv, protagonista al primo meeting MED-SUV

 L’Ingv, protagonista al primo meeting MED-SUV

Nicolosi, riconosciuta dalla comunità vulcanologica italiana e internazionale base ideale per le attività di ricerca sull’Etna per le sue condizioni logistiche (da sempre punto di partenza per le escursioni al cratere del vulcano), ospiterà dal 7 al 9 luglio il primo meeting del progetto MED-SUV, coordinato dall’Ingv. A Nicolosi (in provincia di Catania), dal 7 al 9 luglio, presso il Centro Convegni, il primo meeting del progetto MED-SUV (Mediterranean Supersite Volcanoes) per presentare i risultati delle attività svolte nel corso del primo anno e programmare quelle future, tra cui l’implementazione di un portale per la condivisione dei dati del monitoraggio terrestre e spaziale delle due aree vulcaniche a maggior impatto sociale dei fenomeni naturali (geohazards): Etna e Campi Flegrei/Vesuvio. Il progetto, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del 7° Programma Quadro (con inizio 1 giugno 2013e conclusione il 31 maggio 2016), è coordinato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Coinvolti, 24 istituzioni di ricerca, tra enti e università nazionali e internazionali, agenzie spaziali e piccole-medie imprese. Tra i partner stranieri anche la Western Ontario University e la Hawaiian Volcano Observatory. “Sviluppare una collaborazione scientifica a livello mondiale sullo studio dei fenomeni vulcanici e dei rischi associati nelle due principali aree vulcaniche italiane, Etna e Campi Flegrei/Vesuvio, definite Permanent Supersites dalla comunità internazionale Group of earth Observation (Geo). È l’obiettivo del progetto Med-Suv”, spiega Giuseppe Puglisi, dirigente di ricerca dell’Ingv – sezione di Catania e coordinatore scientifico del progetto. L’Etna e i Campi Flegrei/Vesuvio, sono aree con un alto rischio vulcanico, su cui insistono sistemi di monitoraggio tra i più avanzati al mondo, gestiti dall’Ingv, a cui si associa anche una notevole mole di dati satellitari (multi spettrali, radar, etc.), acquisiti dalle varie missioni spaziali. “Durante il meeting saranno illustrate anche le attività di ricerca in corso, tra cui l’esperimento di Tomografia Etna, che vede impegnate una nave oceanografica spagnola, due navi della Marina Militare, oltre 60 ricercatori e circa 150 stazioni sismiche a terra e a fondo mare”, prosegue Puglisi. Ad aprire l’incontro, il presidente dell’Ingv, Stefano Gresta, il sindaco di Nicolosi, Antonino Borzì, il direttore dell’Ufficio rischio sismico e vulcanico del Dipartimento della protezione civile, Mauro Rosi, e il presidente del Parco dell’Etna, Marisa Mazzaglia. In teleconferenza interverrà l’astronauta dell’Ente spaziale europeo (Esa), Luca Parmitano. Il meeting si concluderà il 9 luglio con una escursione sul vulcano e una visita presso la sede del Parco dell’Etna.

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