Luca Maria Patella presenta un’imponente scultura giocosa a Spoleto

 Luca Maria Patella presenta un’imponente scultura giocosa a Spoleto

Nell’ambito del grande progetto espositivo ideato da Achille Bonito Oliva e diffuso su tutto il territorio italiano (con il patrocinio di EXPO 2015; e con la collaborazione del MiBACT e del Programma sperimentale per la cultura Sensi Contemporanei dell’Agenzia per la Coesione Territoriale) Luca Maria Patella presenta un’imponente scultura giocosa, ludica, ideale per grandi e piccini, un’opera “ironico-seria”, un albero che non è né buffonesco, né serioso, ma profondamente linguistico. Il Comune di Spoleto e la Fondazione Morra di Napoli inaugureranno l’opera di Luca Maria Patella sabato 17 ottobre alle ore 11.00 in piazza Pianciani. Spoleto, da sempre meta estiva dell’artista rende omaggio all’artista con l’albero della Cuccagna che allieterà tutti i giovani studenti spoletini. Scrive Patella a proposito di questo suo ultimo lavoro: la CUCCAGNA linguistica e odorosa contornata da PANOCCHI veloci.

I linguaggi sono come serpenti, pericolosi e vitali, che scappano da tutte le parti. Già nei ’60, parlavo di “ironico-serio”: due aspetti dialettici (ma attenzione! non si tratta né di buffonesco, né di serioso).
Ecco un primo aspetto: il mio Albero della CUCCAGNA si è “insediato” nel cuore della città in piazza Pianciani. Albero della vita, del battesimo, della Sapientia? Ha anche forse “occhieggiato” lo scolabottiglie del grandpère Marcel.

Si notano lassù quattro enormi Caramelle Colorate, che mettono in evidenza quattro scritte, formanti una e-mail telegrafica: è Rino che comunica alla sorella Mella, che l’altra sorella, Della è morta. Le manda anche il nipote Lino, per spiegarle e consolarla. La missiva la manda Rino. Salvo che non si è accorto di aver scritto una sciarada concreta (per non dire…concretina!). In cima alla Cuccagna, svetta poi un Pitalone Colorato (come nei pagliai) che esibisce una scritta: PÒ2, cioè… popò?! Tutto intorno all’Albero, corrono una decina di bimbi–PANOCCHI, con in testa un Panama, fornito, sulla Cupola, di un pinocchiesco sfilatino di Pane, nonché di due grandi Occhi. Ogni Panocchio tiene in mano un Nastro colorato, che pende da una grande Ruota di Carro situata alla sommità dell’Albero: girando i bimbi, i nastri si avvolgono intorno alla Cuccagna. Ed ecco l’aspetto nascosto dell’Installazione: Le Caramellone ed i nastri sono dei “4 Colori” delle Funzioni Psicologiche (rosso-sentimento, blu-pensiero, verde-sensazione, giallo-intuizione) secondo C. G. Jung, anni ’20. Mentre, i Panocchi citano… un’opera di Duchamp del ’12: re e regina, attorniati da nudi veloci… Ma ora mi “arresto”, vi ringrazio, vi saluto e sono (chi? io e loro!) il vostro – Luca Maria Patella. La mostra è realizzata con l’Albornoz Art Hotel di Spoleto dove Patella ha realizzato quattro grandi opere permanenti

Cenni biografici:

Luca Maria Patella ha una formazione molteplice (arte, chimica strutturale, psicoanalisi).
Coniuga arte e scienza, in senso non idealistico, né deterministico e retorico.
Patella è un “artista di ricerca”, ben noto in campo internazionale, ed ha partecipato a innumerevoli mostre e manifestazioni (a partire dal 1965). Ad esempio: premio per la foto e il film, alla V Bienal de Paris, 1967. Sette edizioni della Biennale d’Arte di Venezia (dal 1966 al 2011) o al MOCA di Los Angeles, 2011. E’ stato detto che Patella ha anticipato tendenze successivamente affermatesi (concettuali, landartistiche, poveriste, e sull’uso innovativo dei media fotocinematografici). Ha tenuto mostre Antologiche in svariati Musei. Ad esempio, presso il MUHKA di Antwerpen, è la sua più vasta Personale di oltre 500 opere, installazioni e teorie. L’Antologica più recente: presso Castel Sant’Elmo, Napoli, 2007, corredata del libro-catalogo “Patella ressemble à Patella”, Fondazione Morra ed. L’ultima Personale: “Ambienti Proiettivi Animati, ’64-’84”, MACRO, Roma 2015 (catalogo Quotlibet ed. Roma). Attualmente espone al Boijmans di Rotterdam, e presenterà suoi “films-opera” alla Tate Modern, London. Patella ha pubblicato numerosi “libri-lavoro”, l’ultimo nell’anno in corso, Morra e Lemme ed. I suoi “films-opera” sono restaurati con la Cineteca Nazionale, i Video, presso il Museo dell’Università di Dundee. Patella agisce anche in ambito letterario, saggistico e poetico. Suo è un saggio originale su “Diderot proto-psicoanalista”. Sue opere si trovano in svariate collezioni, quali lo Stedelijk di Amsterdam, la Ville de Bruxelles, la GNAM, ecc. Di lui, si sono occupati intellettuali, da Giulio Carlo Argan e, Jacqueline Risset, André Masson, Ernst Bernard, Harald Szeemann, Bernhard Blistène, Fernanda Pivano, Raul Dal Molin Ferenzona, Lady Margareth Sinclair Pentland, Leo Dohmen, Nicholas Cullinan… a Francesco Stocchi e Achille Bonito Oliva, nonché altri nomi, storici e recenti.

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