Maltempo, caldo record a novembre: gli effetti dei nubifragi in tutta Italia

 Maltempo, caldo record a novembre: gli effetti dei nubifragi in tutta Italia

Il maltempo con pioggia intensa e nubifragi del mese di novembre ha fatto pero’ registrare un caldo record in Italia con la colonnina di mercurio che è stata superiore di oltre 3 gradi alla media della temperature minime, MALTEMPO IN CITTA' PHOTO MAGNI THOMAS PER SIG. COLOMBO 06-06-02con effetti sui comportamenti degli uomini, degli animali e delle piante. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi ai primi venti giorni del mese che hanno fatto registrare una anomalia di ben 3,7 gradi al nord e di 2,3 gradi al centro e di 2,6 gradi al sud. Un autunno bollente dunque dopo che – prosegue la Coldiretti – anche lo scorso ottobre è stato particolarmente caldo con temperature minime superiori di 2,8 gradi alla media lungo tutto lo Stivale. Se il maltempo ha provocato pesanti danni nelle città e nelle campagne con allagamenti, smottamenti e frane, gli effetti del caldo si fanno sentire sulle persone, ma in generale sulla natura con le piante che – spiega la Coldiretti – non sono entrate nella fase di riposo vegetativo caratteristico della stagione mantenendo ancora le foglie. D’altra parte – continua la Coldiretti – anche gli insetti prolificano come dimostra la presenza insolita delle mosche in gran quantità e con il caldo i parassiti rimangono attivi e attaccano piu’ facilmente le colture mentre anche il letargo degli animali è ritardato dalle temperature insolite. A preoccupare ora – continua la Coldiretti – è l’arrivo brusco del freddo che potrebbe trovare le piante impreparate a difendersi con pesanti effetti sui raccolti. Siamo di fronte – precisa la Coldiretti – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati quest’anno con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. A questa situazione – denuncia la Coldiretti – non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata per l’abbandono e la cementificazione che rende il terreno impermeabile alla pioggia. Ogni giorno – conclude la Coldiretti – viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento.
Per effetto delle intense precipitazioni il livello idrometrico del fiume Po è salito di oltre un metro in sole ventiquattro ore. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti nella tarda mattina del primo dicembre al Ponte della Becca dal quale si evidenzia un rapido aumento del livello del principale fiume italiano per effetto delle forti precipitazioni. A preoccupare – sottolinea la Coldiretti – sono gli effetti diretti sulle coltivazioni, ma anche la stabilità dei terreni che l’ondata di maltempo autunnale ha reso piu’ fragili. Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati quest’anno con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Nell’82 per cento dei Comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico per frane e/o alluvioni ed oggi ben 5 milioni di cittadini vivono in zone di pericolo. A questa situazione – denuncia la Coldiretti – non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata. Ogni giorno – conclude la Coldiretti – viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento. Il maltempo che ha colpito duramente le campagne frena la crescita dell’agricoltura che fa segnare un calo nel valore aggiunto dell’1,3 per cento nel terzo trimestre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E’ quanto rileva la Coldiretti sulla base dei conti trimestrali dell’Istat dove si fanno sentire gli effetti di un andamento climatico del tutto anomalo con cali produttivi, maggiori costi per la difesa della colture e stravolgimento nei consumi. Il 2014 è stato segnato da violenti nubifragi che hanno colpito a macchia di leopardo la penisola con danni diretti ed indiretti alle coltivazioni, ma a pesare – sottolinea la Coldiretti – è stato anche l’andamento dei consumi estivi per effetto del freddo che ha penalizzato gli acquisti stagionali facendo crollare i prezzi di prodotti come l’ortofrutta. Si tratta di fenomeni – conclude la Coldiretti – con i quali è costretta a convivere l’agricoltura che, a differenza delle attività industriali, si svolge all’aria aperta ed è quindi soggetta alle bizzarrie del tempo, oltre che alle difficoltà di mercato dovute alla crisi.

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