Marco Masini: “Volevo fare l’americano ma con il fiorentino posso dire di più”

 Marco Masini: “Volevo fare l’americano ma con il fiorentino posso dire di più”

“Donne, ho la barba e nn mi faccio usare … Volevo fare l’americano ma con il fiorentino posso dire di più. Dio non esiste. Il nostro Dio è l’affetto di chi ci ama. E nei talent insegnate l’autoproduzione”. Marco Masini ospite in studio a Radio Club 91 nel programma “Confusi e Felici” condotto da Janpa Serino e Marta Marandola parla a tutto tondo di sè e del nuovo album “Cronologia”, che raccoglie oltre 40 brani che hanno fatto la sua storia, più cinque inediti. “Le cose succedono per caso non ci sono disegni, non c’è nessuno al di là di noi. Ho cominciato scrivendo canzoni, non pensavo di poterle anche cantare. Per me la priorità era comunicare qualcosa. Ero abbagliato dal mito dell’America ma non so se sarei riuscito a vivere li, non so quanto avrei resistito li. Preferisco vivere in campagna vivere tra i vigneti che è già un privilegio”. E dichiara: “Non mi è costato nulla essere Marco Masini. Rifarei tutto”. E sulla politica: “Viviamo in un paese in cui non c’è il buon senso. Prima in politica c’era più equilibrio ma forse perché prima era più facile nascondersi. Per far pulizia dal magna magna ci vuole tempo e buon senso”. Ed ha una sua visione sui talent: “Prima c’era il varietà ora con i talent c’è il rischio di arrivare in cima in fretta senza poi concludere nulla. Meglio – suggerisce – preparare l’artista all’autoproduzione anzicché insegnargli solo a cantare”.

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