Napoli, morto il 14enne ferito dal crollo dei calcinacci in via Toledo

Non ce l’ha fatta il quattordicenne Salvatore Giordano, di Marano di Napoli, che ha protetto gli amici dal crollo di un cornicione in via Toledo a Napoli con cui stava facendo una passeggiata sabato pomeriggio. Il giovane ha pagato con la vita, dopo tre giorni e mezzo di agonia, l’essersi accorto del crollo di calcinacci dalla sommità della Galleria Umberto I di Napoli e l’aver allontanato gli amici senza riuscire a salvare se stesso. Una morte incredibile, forse peggiore nella sua assurdità di quella di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli morto al Gemelli di Roma dopo essere stato colpito da proiettili prima della finale di Coppa Italia. La caduta di calcinacci e grosse pietre non rientra tra quelle che si definiscono fatalità. Numerose, nei mesi e negli anni scorsi, le segnalazioni fatte da condomini e negozianti dell’area che insiste su via Toledo. Ieri parlando con Repubblica il procuratore Giovanni Colangelo è stato chiaro: “Di certo, quanto è accaduto non può essere definita una fatalità”. Già aperto un fascicolo per accertare cause e soprattutto responsabilità. Circostanze difficili da appurare perchè piani e appartamenti della Galleria (costruita tra il 1881 e il 1890) sono distribuiti tra privati, Comune di Napoli e altri soggetti. Il giovanissimo Salvatore non si è mai ripreso dalla caduta delle grosse pietre avvenuta sabato scorso. Ricoverato al Loreto Mare, è stato in coma per lo schiacciamento del torace e un grave trauma cranico subito. Stamattina la notizia della morte cerebrale, poi la fine. La Procura ha affidato ai carabinieri il compito di acquisire atti sulla proprietà e la manutenzione del sito e anche di recuperare le immagini in possesso di testate giornalistiche e di emittenti tv della Galleria così da poter ricostruire l’accaduto. Il legale della famiglia, Angelo Pisani, sottolinea “l’esempio di compostezza dato dalla famiglia” e spiega che sarà la magistratura a decidere se effettuare l’autopsia.

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