Napoli, presentazione dell’opera Supernapoli di Cherubino Gambardella

 Napoli, presentazione dell’opera Supernapoli di Cherubino Gambardella

Mercoledì 18 maggio sarà presentata l’opera Supernapoli dell’architetto e designer Cherubino Gambardella. Una doppia quadreria – esposta, durante il suo compiersi dal vivo, alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2014 e poi alla Triennale di Milano nel 2015 – che torna nella sua città d’origine, entrando a far parte della collezione del MADRE.
Il progetto Supernapoli conferma la natura performativa, condivisa e comunitaria, relazionale e dialogica della collezione del museo, volta a sondare, esplorare, documentare e mettere in azione energie anche non ortodosse, sconfinamenti linguistici, disciplinari e metodologici, che in questo caso rimettono in circolo, e in prospettiva, il rapporto fra l’architettura e l’arte, fra la città reale e la città utopica. La Napoli di Cherubino Gambardella è una città reale ed insieme intangibile, che sprigiona e manifesta qualcosa di indefinito, pur nella sua indiscutibile e ricorrente presenza. Supernapoli si sovrappone infatti immaginativamente, fantasmaticamente alla reale conformazione urbana di Napoli, non tanto per ricucirne razionalmente antiche ferite, quanto per riqualificare idealmente il corpo vivo della città: “E, così, improvvisamente, nasce Supernapoli, l’insediamento inconscio, la città sovrapposta, la metropoli che si muove entrando e uscendo dal corpo che la ospita. Tutto per impedire alla realtà di stabilire una supremazia sul presente, restituendo all’utopia il suo diritto ad esistere, come prassi democratica nel pensiero quotidiano”, racconta lo stesso autore.
In occasione della presentazione dell’opera (mercoledì 18 maggio, ore 18.00, sala Re_PUBBLICA MADRE, piano terra) dialogheranno con l’autore Gianluigi Colin, art director del “Corriere della Sera”, Aldo Colonetti, filosofo, storico e teorico dell’arte, del design e dell’architettura, Pierpaolo Forte, presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e Andrea Viliani, direttore del MADRE.

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