Parte il progetto “Back to the Future” con l’apertura di 19 centri educativi e comunitari per l’inserimento sociale e scolastico dei bambini siriani rifugiati in Libano

 Parte il progetto “Back to the Future” con l’apertura di 19 centri educativi e comunitari per l’inserimento sociale e scolastico dei bambini siriani rifugiati in Libano

Oltre 200.000 bambini siriani rifugiati non hanno accesso a scuola in Libano, Paese che accoglie oltre un milione di profughi. Un contributo importante per il ritorno a scuola di quella che è stata definita “la generazione perduta” lo vuole dare un consorzio di ONG costituito da AVSI, Terre des Hommes Italia, Terre des Hommes Netherlands e War Child Holland con il progetto “Back to the Future” finanziato dal MADAD – Fondo Fiduciario Regionale dell’Unione Europea in risposta alla crisi siriana.

Nel mese di settembre 2017 il consorzio ha inaugurato 19 centri educativi e comunitari nei governatorati Monte Libano, Nabatieh, Nord Libano e Sud Libano. Il progetto promuove l’iscrizione a scuola e cerca di scongiurare l’abbandono scolastico nel sistema formale educativo dei bambini rifugiati e i bambini vulnerabili delle comunità ospitanti in Libano e GiordaniaNei tre anni del progetto saranno oltre 18.500 i bambini che beneficeranno delle attività.

«L’Europa intende contribuire ad assicurare ai bambini colpiti dal conflitto siriano il diritto fondamentale all’istruzione. “Back to the future” vuole dimostrare che uno sforzo congiunto di ong esperte nell’assistenza dei bambini in zone di crisi può dare una risposta efficace alle esigenze educative di questi bambini, perché diventino i costruttori di un futuro migliore per la Siria e tutta la regione», dichiara Julia Koch the Biolley, Deputy Head della Delegazione dell’Unione Europea in Libano.

«Ogni bambino è unico e ha una storia unica. Ecco perché il nostro progetto mira a dare un’assistenza personalizzata, per consentirgli di avere un’esistenza migliore e di recuperare il tempo perduto per lanciarsi con entusiasmo verso il futuro come i protagonisti di “Ritorno al Futuro”», dichiara Lucia Castelli, Chief of Party del consorzio, mentre descrive l’ampio orizzonte del progetto.

Nei centri appena aperti in Libano i bambini siriani, assieme ai bambini libanesi, potranno accedere ad attività ludico didattiche, alfabetizzazione e insegnamento della matematica di base, corsi di lingue straniere (inglese e francese), corsi di sostegno all’apprendimento e doposcuola, attività psicosociali per bambini, adolescenti e i loro genitori.

Nell’ambito del progetto verranno ristrutturati vari locali scolastici per poter accogliere le attività. Un altro elemento importante del progetto è il trasporto gratuito a scuola dei bambini, che consentirà la partecipazione alle attività di molti bambini che non hanno la possibilità di spostarsi dalle abitazioni per gli elevati costi di trasporto.

Il consorzio adotta un approccio multidisciplinare, flessibile ed efficiente, secondo i dettami del RACE II (Reaching All Children with Education Initiative – Iniziativa per l’istruzione universale) e del Lebanon Crisis Response Plan (LCRP, Piano per la risposta alla crisi), che sostengono le attività educative formali e informali per i bambini e le bambine in età prescolare e scolare.

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