Per la prima volta nel Mezzogiorno si compra meno cibo che al nord

 Per la prima volta nel Mezzogiorno si compra meno cibo che al nord

Nel Meridione piu’ di tre famiglie su quattro (77 per cento) a causa della crisi nel 2013 hanno messo in atto strategie di contenimento della spesa, riducendo la qualità o la quantità di almeno uno dei generi alimentari acquistati, contro un dato nazionale del 65 per cento. E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Istat sui consumi negli ultimi dieci anni, nel commentare lo studio Svimez che evidenzia l’ampliarsi del gap tra le diverse aree geografiche del Paese. Per la prima volta – sottolinea la Coldiretti – le famiglie del Sud Italia hanno speso meno per mangiare rispetto a quelle del Nord, invertendo una tendenza storica che vedeva le regioni meridionali destinare all’alimentare una parte maggiore del proprio budget rispetto a quelle settentrionali. Nel 2013 le famiglie del Mezzogiorno – rileva Coldiretti – hanno speso in media 455 euro al mese per il cibo, con un calo del 3 per cento rispetto all’anno precedente, contro i 458 euro del Nord (-1 per cento), a testimonianza del fatto che la crisi ha colpito più duramente al Sud. Una situazione che trova una ulteriore conferma nel fatto che – sottolinea la Coldiretti – La Puglia (-11,3 per cento) è la regione che – conclude la Coldiretti – ha tagliato di piu’ la spesa alimentare dall’inizio della crisi, mentre il Piemonte è oggi quella che spende di più in cibo.

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