Rivellini: “La condanna De Magistris è la trama di una tipica fiction all’italiana”

 Rivellini: “La condanna De Magistris  è la trama di una tipica fiction all’italiana”

Enzo Rivellini, Presidente dell’Associazione Mezzogiorno di Fuoco, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «La condanna De Magistris è la trama di una tipica fiction all’italiana che rende incomprensibile, ridicola, ma soprattutto deleteria la politica nazionale e in particolare quella napoletana. Ecco nel dettaglio la trama: un novello censore approfitta del proprio ruolo di magistrato e del clima sociale da ghigliottina che c’è nel Paese per indagare su mezza Italia. Come Robesbierre taglia teste a destra e a sinistra, brandisce la legalità come una clava e sconvolge il quadro politico. La politica nazionale comunque poco edificante grida che si è colpevoli solo dopo il terzo grado di giudizio, ma il novello censore in questione (che nel frattempo grazie a quello che ha combinato è divenuto prima Eurodeputato e poi sindaco di Napoli) non ammette discussioni e chiunque ha, a suo dire, la sola ombra di un sospetto va comunque ghigliottinato. Nel frattempo si approva un obbrobrio giuridico che va contro ad ogni giustizia: la legge Severino, che sospende e penalizza gli amministratori condannati non via definitiva ma solo dopo il primo grado di giudizio. Poi arriva il colpo di scena !!! Il censore-ghigliottinatore viene condannato e tutte le sue indagini vengono buttate nel cestino. Balbetta il censore che ghigliottinava, straparlava, giudicava, trovandosi a sua volta nelle vesti di giudicato, si arrampica sugli specchi, diventa garantista e dopo dichiarazioni farneticanti si attacca alla poltrona fregandosene di tutti e tutto. Al contrario i garantisti che fino a ieri urlavano che si è colpevoli solo dopo il terzo grado di giudizio e che la Legge Severino è una mortificazione della giustizia, intravedendo la possibilità di un posto libero al Comune di Napoli e di togliersi qualche pietra dalla scarpa, riempiono i giornali di richieste di dimissioni dell’ex censore-ghigliottinatore. Insomma nessuno ci capisce più nulla e il popolo è ancora più allo sbando. Per quanto mi riguarda sono e rimango garantista e credo che la legge Severino non sia giusta; spero però che i consiglieri comunali di Napoli (alcuni eletti con poche centinaia di voti e quindi consapevoli di non essere rieletti) abbiano uno scatto di orgoglio e per le oggettive pessime condizioni della città si dimettano. Un ultimo avvertimento: se non ci diamo tutti una regolata non è fantapolitica immaginare l’arrivo dei forconi. E i forconi fanno male…».

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