Tumori al seno in aumento nelle under 40: l’allarme del chirurgo plastico

 Tumori al seno in aumento nelle under 40: l’allarme del chirurgo plastico

Sempre di più, sempre più giovani. Parte dalla Campania l’allarme tumori al seno che segnerebbe un’inversione di tendenza rispetto alla lunga fase di regressione della malattia registrata alla fine degli Anni Novanta in Italia e in gran parte dei Paesi sviluppati. Oggi il carcinoma mammario sarebbe in costante crescita, anche se, grazie ai progressi nelle cure e nella diagnosi precoce, la mortalità è in continuo calo. Il trend negativo del tumore al seno viene confermato dalle statistiche, oltre che dagli specialisti che operano sul territorio. “Sono sempre più giovani, anche sotto i 40 anni, le donne colpite da carcinoma mammario costrette a sottoporsi all’intervento di mastectomia – conferma il Professor Alfredo Borriello, Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica dell’ospedale Pellegrini di Napoli – In vent’anni di carriera, è la prima volta che mi trovo a dover accogliere pazienti così giovani, a seguito di un intervento di mastectomia. In molti casi cerchiamo di associare la chirurgia plastica ricostruttiva a quella oncologica, in modo che l’intervento risulti il meno traumatico possibile per le pazienti, anche dal punto di vista psicologico”. Un fenomeno che riguarda non solo la Campania, dove nel 2013 si sono registrati ben 5 mila nuovi casi, ma che sarebbe diffuso a livello nazionale. Secondo l’Airtun, l’Associazione Italiana Registro Tumori, oggi in Italia sono circa 43mila i nuovi casi di tumori al seno diagnosticati ogni anno e la sopravvivenza media dopo 5 anni è di circa il 90%. La probabilità teorica di ammalarsi di carcinoma mammario nella vita riguarda 1 donna italiana ogni 8. La frequenza delle diagnosi cambia con l’età: da singoli casi su 100mila donne sotto i 30 anni, ogni anno; alle decine nelle 30enni; al centinaio nelle 40enni e a 2-300 casi nelle età successive. L’incidenza del tumore al seno in crescita nelle 40enni sarebbe dovuto principalmente a due fattori: il primo legato al cambio nelle abitudini riproduttive, perché si stima ci sia un aumento del rischio legato alla gravidanza dopo i 40 anni; il secondo dovuto all’anticipazione della diagnosi (aspetto positivo) grazie a esami di prevenzione. In questi ultimi anni l’oncoplastica (termine che indica l’associazione degli interventi di chirurgia plastica ricostruttiva a quello oncologico) si avvale di tecniche innovative che consentono la ricostruzione anatomica delle parti danneggiate (non solo seno, ma anche collo e testa) dei tessuti danneggiati dal tumore. Il 70 per cento degli interventi praticati dal Prof. Borriello presso la struttura ospedaliera Pellegrini di Napoli è proprio post-tumorale. “Grazie a un’equipe che lavora in stretta sinergia con oncologi, senologi e anche dermatologi pianifichiamo al meglio interventi che aiutano la paziente a ricostruire la parte demolita, nel rispetto anche della dignità della persona – spiega il Prof. Borriello – In questi tipi di intervento, la componente psicologica gioca una parte importantissima. La chirurgia plastica ricostruttiva contribuisce a un miglior recupero, fisico e morale, nel post-operatorio”. La miglior “cura” del tumore al seno resta comunque la prevenzione. Le giovani donne “non a rischio” devono rivolgersi al medico nel caso percepiscano un nodulo. L’offerta di screening in Italia va dai 50 ai 69 anni con la mammografia ogni 2 anni, ma alcune Regioni invitano a farla anche le 45-49enni. Per un seno in forma, il Prof. Borriello consiglia controlli anche sotto i 40 anni: “Un’ecografia mammaria all’anno dai 30 anni, mammografia ogni due anni dai 40 e, se si hanno dubbi (o in caso di protesi) risonanza magnetica con mezzo di contrasto”.

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