Xylella, allarme Coldiretti: Ue lascia bloccare alla Francia le piante pugliesi

 Xylella, allarme Coldiretti: Ue lascia bloccare alla Francia le piante pugliesi

L’Unione Europea sull’emergenza xylella si sta comportando come Ponzio Pilato lasciando libera la Francia di bloccare le piante pugliesi e senza interviene per fermare l’import da paesi extracomunitari da cui proviene la malattia, nonostante le sollecitazioni. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alle notizie che la Commissione Ue considera legittime le misure anti-Xylella prese dalla Francia che bloccano l’import di 102 varietà di piante aprendo di fatto la strada a misure unilaterali analogo da altri Paesi. E’ davvero preoccupante che la Commissione – sottolinea la Coldiretti – ritenga di non intervenire sulla decisione di uno Stato membro adottata senza tenere conto dell’approfondimento politico e scientifico in corso a livello comunitario. Ma ancora piu’ è il fatto che la Commissione Europea – precisa la Coldiretti – non abbia ancora disposto efficaci misure di rafforzamento dei controlli alle frontiere e l’embargo verso le aree extracomunitarie da cui proviene il batterio che sta distruggendo gli ulivi salentini. Dall’ulivo alla vite, ma anche fico, albicocco, mandorlo, pesco, agrumi, ciliegio, gelso e numerose piante ornamentali per un totale di 102 specie vegetali – spiega la Coldiretti – non potranno piu’ essere esportate dalla Puglia in Francia per effetto del Decreto del Ministero dell’Agricoltura francese che è già stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale. concernente la prevenzione dell’introduzione di Xylella fastidiosa (Well e Raju). Una decisione arbitraria assunta al di fuori del diritto comunitario che rischia di scatenare un effetto a catena su altri paesi con cosneguenze drammatica dal punto di vista economico e di immagine. La Coldiretti chiede che il necessario intervento nei confronti delle Autorità francesi e comunitarie sia accompagnato a livello nazionale, alla luce dei danni diretti ed indiretti che gravano sugli agricoltori, da un impegno di tutto il Parlamento affinché sia resa possibile la dichiarazione di stato di calamità naturale con il quale sarebbero immediatamente innescate urgenti misure di sostegno in favore degli imprenditori olivicoli, quali sgravi della contribuzione previdenziale agricola ai sensi del D.Lgs. 102/2004 e del settore della trasformazione, sospensione o dilazione delle scadenze fiscali agricole previste per i soggetti agricoli professionali e postergazione di ogni scadenza di mutui e investimenti per n. 5 anni, interventi indispensabili a garantire un futuro ad imprese olivicole, cooperative, frantoi e vivai pugliesi.

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