Elio Buono (PD): “Parte la campagna di ascolto del territorio”

 Elio Buono (PD): “Parte la campagna di ascolto del territorio”

POZZUOLI. 12 marzo 2015. Elio Buono, candidato Pd al Consiglio della Regione Campania, apre la campagna di confronto con il territorio. In vista delle elezioni che si terranno il prossimo maggio, entra nel vivo la fase di ascolto e partecipazione che si concluderà con la stesura di un documento programmatico ed elettorale. Un progetto da pensare e scrivere insieme per plasmare una visione territoriale e ridare alla Regione Campania una nuova speranza, un ruolo ed uno sviluppo spesso annunciato, ma mai praticato. “Sono il candidato del territorio e mi rivolgo pertanto alle associazioni, alle categorie professionali, ai comitati, alle forze sociali e sindacali per individuare insieme a loro le priorità che stanno a cuore alla gente e le soluzioni migliori per tutelare l’interesse delle nostre comunità ed il bene comune” annuncia Elio Buono, attualmente capogruppo del Partito Democratico di Pozzuoli. “Trasporti, beni culturali, sanità, ambiente, risorsa mare, fondi europei, politiche sociali, decentramento: su questi temi abbiamo proposte chiare e precise, che vogliamo arricchire con lo strumento della partecipazione, incontrando giorno per giorno le forze sane del territorio interessate a dare il loro contributo, critico e costruttivo – prosegue – Dobbiamo vincere la sfida di creare le condizioni per il lavoro e lo sviluppo in una Regione mortificata dall’inettitudine dimostrata dalla Giunta Caldoro. Il riscatto della Campania e dei territori è possibile”. Il candidato al Consiglio Regionale della Campania ha le idee ben definite: il programma dovrà svilupparsi dal basso, cementando le sue radici nei territori dei Comuni, ai quali dovrà essere trasferito il potere di gestione. “Riacquisire la fiducia dei cittadini ed avviare un percorso di ascolto delle problematiche rappresenta una priorità assoluta affinché il nuovo Governo della Regione Campania non venga più vissuto dalle comunità locali come un ‘potere sovrano’ dove ogni provvedimento rappresenta un’imposizione dall’alto o un’indulgenza” conclude Buono.

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