Escludere i giornalisti dalle conferenze stampa è una ferita alla libertà di informazione. Un atto grave, che va denunciato con fermezza e contrastato in ogni sede.». Con queste parole, l’Ordine dei Giornalisti della Campania interviene sulla vicenda che ha visto protagonisti alcuni colleghi irpini, respinti dalla conferenza stampa indetta dall’ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa.
Le testate coinvolte sono Avellino Today, Irpinia TV, Orticalab e Anteprima24, escluse senza alcuna motivazione ufficiale da un evento pubblico che avrebbe dovuto garantire trasparenza e pluralismo.
«Esprimiamo piena e convinta solidarietà alle redazioni coinvolte, oggetto di una inaccettabile discriminazione» dichiarano Ottavio Lucarelli e Alessandra Malanga, presidente e consigliere dell’Ordine regionale.
Il caso ha suscitato sconcerto e indignazione nel mondo dell’informazione locale, già segnato da anni da episodi di tensione con alcuni rappresentanti delle istituzioni. Ma stavolta, sottolineano i vertici dell’Odg Campania, «si è oltrepassato un limite inaccettabile».
«Negare l’accesso a giornalisti e testate non graditi – spiegano Lucarelli e Malanga – rappresenta un atto profondamente lesivo della libertà di stampa, principio fondante della nostra democrazia e tutelato dall’articolo 21 della Costituzione italiana».
Un principio che, secondo l’Ordine, dovrebbe essere difeso prima di tutto dalle istituzioni, anche da chi – pur non ricoprendo più incarichi amministrativi – sceglie di parlare in pubblico, rivolgendosi ai media. «Il diritto-dovere di informare – aggiungono – non può essere soggetto a simpatie o preferenze personali. La stampa ha il compito di raccontare i fatti, anche quando risultano scomodi o critici».
Per l’Odg Campania, ciò che è avvenuto ad Avellino «non è un episodio isolato, ma un segnale allarmante che impone una riflessione seria sullo stato del giornalismo locale, troppo spesso ostacolato da comportamenti autoritari o intimidatori».
Il lavoro dei cronisti irpini, prosegue la nota, «va tutelato, sostenuto e rispettato. Non si può parlare di democrazia se chi esercita il diritto di cronaca viene messo alla porta».
Nel ribadire il pieno sostegno alle redazioni escluse, l’Ordine si dice pronto a intraprendere ogni iniziativa utile a difendere il pluralismo e la dignità della professione: «Siamo accanto ai colleghi. Nessuno deve sentirsi solo in questa battaglia. E nessuno può pensare di poter scegliere quali domande ascoltare e quali no».
Il messaggio è chiaro: la stampa libera non si seleziona a piacimento. E ogni tentativo di limitare il suo accesso alla verità è un attacco che riguarda tutti.
O.M