Febbre catarrale degli ovini, dalla Regione Campania le prime risposte all’emergenza

 Febbre catarrale degli ovini, dalla Regione Campania le prime risposte all’emergenza

La lotta messa in campo con le istituzioni regionali per contrastare l’emergenza della blue tongue sta cominciando a dare i suoi primi frutti. Da settimane la febbre catarrale degli ovini sta devastando interi allevamenti in tutta la Campania e, al danno rappresentato dalla malattia e dalla morte degli animali, si aggiungeva anche la gravissima condizione di incertezza degli allevatori, lasciati senza precise risposte dalle istituzioni. Per fare chiarezza Cia Campania, insieme ad altre associazioni di settore, ha chiesto e ottenuto un incontro ieri in Regione presso la Commissione Agricoltura nel corso del quale ha avanzato delle specifiche richieste, ovvero: l’indennizzo agli allevatori per lo smaltimento delle carcasse; il riconoscimento per gli allevatori per i mancati redditi; vaccinazioni di massa dei greggi; la libera movimentazione dei greggi nelle aree omogenee in presenza dello stesso sierotipo; e, infine, il rafforzamento delle misure di prevenzione, tra cui l’utilizzo di più animali sentinella per anticipare eventuali epidemie.
pecoreAlla riunione erano presenti, tra gli altri, il consigliere delegato per l’Agricoltura e la pesca della giunta regionale Francesco Alfieri, Paolo Sarnelli, responsabile del settore veterinario della Regione Campania, e Mariella Passari, Dirigente regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo.
“Decine e decine di incontri fatti con gli allevatori – spiega Alessandro Mastrocinque, presidente di Cia Campania e vicepresidente nazionale Cia – ci hanno restituito immediatamente le dimensioni del problema, aggravato inoltre dalla paura degli stessi allevatori a denunciare i casi di morte delle pecore per febbre catarrale. Si è venuto a creare, così, un circolo vizioso per cui alla mancata denuncia si è aggiunta l’impossibilità per la pubblica amministrazione di stimare le reali dimensioni del problema e prendere le misure adeguate”. Non è un caso che, dopo le dovute rassicurazioni dai tre casi denunciati la scorsa settimana ora se ne contano più di 70. Le richieste di Cia Campania sono state ribadite oggi, mercoledì 20 luglio, nel corso dell’incontro tenuto a Bagnoli Irpino sull’emergenza blue tongue alla presenza del presidente della Commissione agricoltura regionale Maurizio Petracca, Paolo Sarnelli responsabile del settore veterinario della Regione Campania, e Vincenzo Alala, vicepresidente della commissione regionale sanità.
“Va riconosciuto che anche grazie all’impegno del consigliere Alfieri – continua Mastrocinque – oggi la Campania sta dando le prime risposte sulla sanità animale”. Gli allevatori che subiscono casi di morte per la blue tongue, possono infatti presentare domanda di ristoro all’Asl di competenza e ricevere un rimborso del 60 per cento per lo smaltimento delle carcasse. “In ogni caso – conclude il numero uno di Cia Campania – se le dimensioni dell’epidemia dovessero confermarsi così preoccupanti, si dovrà senz’altro procedere a una vaccinazione di massa entro il prossimo febbraio. Cia Campania ha inoltre ottenuto la conferma della movimentazione degli allevamenti in ambiti omogenei con lo stesso sierotipo”.

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