Formazione: dai riparatori di sigarette elettroniche alla depilazione con filo arabo, la denuncia del Movimento

 Formazione: dai riparatori di sigarette elettroniche alla depilazione con filo arabo, la denuncia del Movimento

Corsi che esibiscono tanto di “Stellone” della Repubblica Italiana e logo della Regione Campania, che promettono qualifiche spendibili in tutta la Comunità Europea, ma che trattano argomenti mai messi a repertorio tra le qualifiche regionali. Tra questi la riparazione di sigarette elettroniche e la depilazione con filo arabo, ma anche corsi YouTube per imparare ad applicare le extension ai capelli, la phonatura (che però, si legge dal testo, “non è un corso per parrucchieri”) e il corso di pizzaiolo tramite video-tutorial.

È quanto ha scoperto il Movimento Libero e Autonomo (sindacato di categoria in seno a Confimprenditori) su segnalazione di un suo iscritto. Il Movimento ha già trasmesso attraverso posta elettronica agli uffici regionali preposti e per conoscenza all’Assessorato competente in materia (guidato da Chiara Marciani) un dossier frutto di una ricerca web in cui sono riprese tutte le pubblicità ritenute “ingannevoli” (e che alleghiamo a questa mail, nota dell’ufficio stampa).

“Nel documento – spiega il presidente del Movimento Luca Lanzetta – è ben evidente l’utilizzo improprio dei loghi istituzionali. Non solo, ma il sedicente ente formativo propone corsi e promette qualifiche che non esistono”.

“Abbiamo immediatamente segnalato il tutto – continua Lanzetta – alla dottoressa Maria Antonietta D’Urso della Direzione Generale. Non è una questione politica ma squisitamente amministrativa: reputiamo urgente ed improcrastinabile l’intervento il suo intervento a tutela della legalità e degli Enti di Formazione Professionale che cercano ogni giorno di combattere la mala formazione, cercando di aderire al dettato legislativo della Regione Campania”.

Lanzetta conclude lanciando una ‘stoccata’: “Segnalazioni su fatti analoghi, in passato, non sono state ritenute degne di risposta e di intervento. Se nemmeno questa volta non si dovesse riscontrare un chiaro interesse e un intervento da parte della Direzione Generale sarà nostra precisa intenzione e dovere inoltrare tutto alla Procura della Repubblica, per gli interventi e per la definizione delle responsabilità degli enti e non solo”.

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