Frosinone, corruzione per appalto dei lavori delle SR 155 e 156: 7 indagati

 Frosinone, corruzione per appalto dei lavori delle SR 155 e 156: 7 indagati

L’appalto per i lavori sulle SR 155 e 156 (cd. “strada dei Monti Lepini”), eseguiti nel Comune di Frosinone, è frutto di un accordo corruttivo ed i profitti sino ad oggi conseguiti dall’impresa cui sono stati affidati tali lavori devono essere oggetto di sequestro preventivo, finalizzato alla successiva confisca quale profitto di reato.
Questo, in sintesi, il provvedimento cui il Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza e la Compagnia Carabinieri di Frosinone hanno dato esecuzione nella giornata di ieri, emanato dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo ciociaro, all’esito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica della stessa città. Carabinieri e Guardia di Finanza di Frosinone hanno individuato e sottoposto a sequestro conti correnti e proprietà immobiliari riferibili all’imprenditore 65enne sorano, titolare della società avente sede a Sora che ha ottenuto in affidamento i lavori, per un importo di 226.000 euro, che rappresenta il profitto sino ad oggi maturato dall’impresa sorana nell’esecuzione dell’appalto oggetto di indagine. Le indagini vennero avviate tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011 poiché, nel corso di intercettazioni telefoniche, si individuarono elementi di sospetto circa l’esistenza di un accordo corruttivo finalizzato a “pilotare” la gara per l’affidamento dei lavori relativi alla “strada dei Monti Lepini”, in cambio di una tangente ragguagliata al 4% dell’ammontare milionario dell’appalto. Le successive indagini consentivano di ottenere molteplici riscontri circa l’esistenza di accordi di natura corruttiva tra i rappresentanti dell’impresa aggiudicataria dei lavori e la precedente amministrazione comunale di Frosinone, favoriti dall’attivismo di consulenti e mediatori. La materiale corresponsione della tangente non ebbe luogo a causa delle pressanti indagini che interessarono alcune delle persone coinvolte anche in altri contesti investigativi. L’impresa investigata, nel 2013, è stata altresì oggetto di verifica fiscale da parte del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Frosinone, il quale ha accertato a suo carico, tra l’altro, l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 500.000 euro. Tutti i 7 responsabili dei reati di “corruzione aggravata” e “turbata libertà degli incanti” sono stati raggiunti da avviso di conclusione indagini, emanati dalla Procura della Repubblica di Frosinone e notificati dai militari dell’Arma e delle Fiamme Gialle di Frosinone

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