Genova, nel porto arrestato latitante sfuggito all’operazione Kworra

 Genova, nel porto arrestato latitante sfuggito all’operazione Kworra

Alle prime ore del mattino, a Genova, si è stretto ulteriormente il cerchio intorno ai narcotrafficanti sfuggiti alla cattura nell’ambito della recente operazione antidroga “KWORRA” della Guardia di Finanza di Trento, nata dal filmato con cui un corriere della droga documentava la sua morte in un albergo di Monaco di Baviera, in Germania.
Il 27 ottobre scorso, il Gruppo Operativo Antidroga (G.O.A.) della Guardia di Finanza di Trento aveva arrestato, nel capoluogo Trentino ed in Lombardia, 10 dei 13 destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Tribunale di Trento a conclusione di un’indagine a contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti diretto sulla piazza trentina. Il giorno dopo, era stato poi tratto in arresto, mentre tentava di nascondersi nell’hinterland milanese, il trentasettenne di nazionalità marocchina S.K..
Oggi, le Fiamme Gialle Trentine hanno arrestato al porto di Genova il ventiseienne marocchino S.F., uno degli elementi dell’organizzazione che si era rifugiato all’estero durante l’operazione KWORRA.
A seguito della prosecuzione dell’indagine dopo gli arresti e di una collaborazione informativa con altra forza di polizia, la Guardia di Finanza di Trento ha dapprima individuato il ricercato in Marocco, per poi riuscirne a monitorare gli spostamenti sul territorio estero sino a rilevare che si era imbarcato su un traghetto partito da Tangeri e diretto a Genova.
Con la collaborazione dei Reparti della Guardia di Finanza operanti nell’area portuale, durante le fasi di attracco della motonave, alcuni elementi del Reparto specialistico antidroga delle Fiamme Gialle di Trento sono saliti a bordo e, tra i quasi 400 passeggeri, hanno individuato e seguito per diversi minuti il latitante tra la gente. Una volta salito su uno degli oltre 200 autoveicoli imbarcati, l’unità operativa delle fiamme gialle decideva di intervenire all’atto del trasbordo del veicolo, bloccando il narcotrafficante al suo interno e facendolo uscire in totale sicurezza, per poi arrestarlo sulla banchina.

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