I riti della Settimana Santa dell’isola dalmata di Hvar: la processione dietro la Croce -Video

 I riti della Settimana Santa  dell’isola dalmata di Hvar: la processione dietro la  Croce -Video

Nella notte tra il Giovedì Santo e il Venerdì Santo la processione, che simbolizza la Via crucis di Gesù, inizia alle ore 22,00 e dura fino le 08,00 del mattino e si snoda per 22 chilometri, toccando le sei parrocchie. La processione è guidata dai portatori della croce, dopo seguono gli accompagnatori in tuniche bianche, mantelli tradizionali delle associazioni religiose di una volta, e, alla fine i fedeli. È da ben cinque secoli che gli abitanti dell’isola di Hvar (Dalmazia) celebrano la Settimana Santa e la Pasqua con l’originale processione “Dietro la Santa Croce” (Za Križen). Si tratta di un rito unico nel suo genere e di un’espressione d’identità religiosa e culturale della popolazione locale, inserita nella lista dei beni immateriali culturali dell’UNESCO. Il rito si è trasformato in una processione che si tiene in segno di penitenza in seguito ad un evento straordinario accaduto nel 1510, durante le agitazioni sociali sull’isola di Hvar, quando da una piccola croce della città fuoriuscirono delle lacrime di sangue. Ogni anno, durante la settimana santa, gli abitanti dei paesi del centro dell’isola celebrano la Pasqua con riti rimasti immutati nei secoli. Si tratta di una tradizione religiosa che appaga con la sua spiritualità chiunque vi partecipa. Non è un caso che ogni anno siano presenti anche tanti forestieri, richiamati dalla notorietà della processione degli abitanti di Jelsa, Pitve, Vrisnik, Svirce, Vrbanj e Vrboska. Da ciascuno di questi sei paesi isolani parte un corteo di fedeli: la particolarità sta nel fatto che le processioni partono contemporaneamente da sei luoghi distinti e procedono parallelamente verso la medesima direzione, senza mai incontrarsi.
http://www.tzjelsa.hr/it/eventi/permanenti/processione-dietro-la-santa-croce/

Hvra
I vigneti e gli oliveti dell’isola sono rimasti immutati, presentandosi oggi così com’erano al tempo dalle prime colonizzazioni degli antichi greci. Essi sono, inoltre, una rara testimonianza del sistema geometrico di divisione arry 2del terreno utilizzato nell’antichità. La piana di Starogradsko polje oggi rappresenta il paesaggio greco antico meglio conservato dell’intero bacino del Mediterraneo. Sull’isola di Hvar ci sono tante spiagge, fra le più conosciute Bonj Viola, argento e blu sono i colori di Hvar (Lesina, in italiano), isola ruvida e sensuale, rinomata per le sue piante, in particolare la lavanda. Non a caso si dice che Hvar sia la più soleggiata fra le isole croate.
Tra i punti d’interesse spicca Pjaca, detta Trg Sv. Stjepana (la piazza S. Stefano). È una delle più grandi e più belle piazze cittadine della Dalmazia. Sul lato settentrionale della Pjaca svetta la Cattedrale di Hvar, dedicata a S. Stefano, papa e martire, santo protettore della Diocesi e della città. L’Arsenale (il cantiere e il rimessaggio arry 3per i velieri), costruito nel Cinquecento, è uno dei più belli e meglio preservati del Mediterraneo.
Il Monastero delle Benedettine con il Museo annesso, fu fondato nel Seicento. Gode di fama mondiale grazie alla lavorazione del merletto, la tradizione tramandata da diversi secoli. Dal 19° secolo i fili ottenuti dall ‘agava si tessono per creare stupendi merletti dalle suore del convento di San Benedetto, nel cuore della città. La lavorazione inizia con la raccolta delle foglie delle piante di almeno 3 anni, dalle quali si ricavano fili lunghi 1 m che vengono lavorati all’uncinetto.
Le mura cittadine, risalenti a cavallo tra il Duecento e il Trecento cingono la parte più antica della città protendendosi fino alla fortezza, chiamata dai locali “Fortica”, costruita nella metà del Cinquecento al posto della rocca medievale.
Nel 1612 fu costruito uno dei teatri pubblici più antichi d’Europa.
Ivan Vucetic (Juan Vucetich), ufficiale di polizia nativo di Hvar, fu il primo al mondo a perfezionare la dattiloscopia, metodo di identificazione con le impronte digitali. Hvar è l’isola della cultura/storia/artigianato, nota per la lavorazione del merletto di agava e per l’ottimo vino. Sull’isola si arriva dal porto di Spalato (da Roma ci sono voli diretti per Spalato ogni giorno della Croatia Airlines). Il traghetto, poi, sbarca a Stari Grad.
http://www.nard.hr/samostan-Hvar.aspx

Jelsa

E’ un importante centro con una ricca offerta turistica, situato sul versante settentrionale della parte centrale dell’isola. Jelsa, conosciuta per i vini eccellenti dall’antichità, offre agli ospiti una recettività di ottima qualità, programmi culturali e di svago, nonché numerosi servizi sportivi e ricreativi. Tra i punti d’interesse spicca la chiesetta di S. Giovanni risalente alla fine del Seicento, la chiesa di S. Maria del primo periodo gotico, la pjaca (piazza) e il lungomare, alle cui spalle nel 1870 è stato creato, prosciugando la palude, uno dei maggiori e più bei parchi della Dalmazia.
arry 4I Greci, provenienti dall’isola di Paros fondarono la più antica città della Croazia nel 384 a. C., nello stesso anno in cui nacque a Stagira, città della Tracia, il filosofo greco Aristotele. Fu costruita sul punto in cui la profonda insenatura si insinua nel fertile campo isolano, coltivato a vigneti e uliveti dall’Antichità. Per secoli fu il riparo sicuro dei marinai, mentre oggi è un posto ideale per lunghe passeggiate e piacevoli bagni nello stabilimento Lanterna. Il Museo, il Monastero dei Dominicani e numerose chiese sono soltanto una piccola parte di tutto ciò che assolutamente va visitato a Stari Grad. Il più importante monumento cittadino è il castello Tvrdalj, dimora estiva rinascimentale del poeta croato, il nobile Petar Hektorović, della prima metà del Cinquecento. Il castello dispone del romantico parco e la peschiera.
La piana di Stari Grad (Chora Pharou), il più grande e il più fertile delle isole adriatiche, si protende su una superficie di 6 Km dall’insenatura di Vrboska fino all’insenatura di Stari Grad. La divisione del campo è uno dei arry 5capolavori della cultura greca del Mediterraneo, che nonostante i tumultuosi eventi storici e le successive numerose lottizzazioni, è rimasto quasi invariato fino ai nostri giorni. Questo paesaggio è rimasto inalterato con il suo sistema di vie e di grandi lotti, dal periodo dell’antica Faros greca (IV secolo a. C.). Nella zona della piana di Stari Grad si trovano quasi 120 siti archeologici, dalla preistoria fino al Medioevo.http://www.stari-grad-faros.hr/en/

Vrboska

Il paesino si trova nella profonda insenatura sinuosa che dalla sua forma richiama un fiordo. L’insenatura finisce in un canale con l’isolotto collegato da diversi ponti, motivo per cui Vrboska è soprannominata “la Piccola Venezia”. Vi si trova una delle più singolari chiese della Dalmazia a forma di fortezza, il simbolo del paesino: la chiesa della Madonna della Pietà, nonché il Museo della pesca che illustra la retrospettiva della ricca tradizione del villaggio che ha dato il maggior numero di pescatori sull’isola.
Per informazioni:
Ente per la promozione turistica della Contea di Split e della Dalmazia
www.dalmatia.hr

Vrboska – Ribarski muzej


http://www.vrboska.info/it/1/home/

A d A cura di Harry di Prisco

Mario Orlando

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