Ipazia in omaggio al Nilo e all’Egitto, per il restauro della Statua del Nilo

 Ipazia in omaggio al Nilo e all’Egitto, per il restauro della Statua del Nilo

Sabato 15 novembre, in occasione dell’inaugurazione del restauro della Statua del Nilo, con la recuperata testa della sfinge, il Nilo Museum Shop e l’Associazione Le Parole Turchine intendono celebrare questo momento unico di restituzione di un monumento e di un luogo simbolo di Napoli alla fruizione del pubblico, attraverso una suggestiva lettura teatralizzata interpretata dall’attore Peppe Barile e dedicata alla figura leggendaria di una donna simbolo della libertà di pensiero, Ipazia d’Alessandria e a quel mondo nel quale si compì la sua storia e la sua influenza, l’Egitto.
Un mondo con il quale la città partenopea entrò in contatto e ne subì l’influenza e la suggestione attraverso l’insediamento della comunità alessandrina nel cuore di Napoli, appunto il Corpo di Napoli. Ipazia d’Alessandria, “Verso il cielo è rivolto ogni tuo atto”, è il testo originale a cura dell’archeologa Laura del Verme sul quale è riletta la storia di Ipazia, interpretata dall’attore Peppe Barile e accompagnata dalle suggestive musiche di Daniele Sepe.
Una donna, un mito non riassumibile in poche parole. Ipàzia è stata matematica, astronoma, filosofa, ma soprattutto simbolo della libertà di pensiero; colei che è riuscita a realizzare il sogno di Platone in una terra, l’Egitto, che ribolliva di lotte intestine e in momento storico, tra il IV e il V secolo in cui si assiste al trapasso tragico e traumatico dal mondo romano, impregnato di valori e culti pagani, al mondo cristiano. Rappresentante della filosofia neo-platonica pagana, la sua uccisione da parte di una folla di cristiani in tumulto, ne ha fatto anche una «martire del paganesimo». La sua vita cominciò ad essere trascritta circa vent’anni dopo la sua morte e, curioso a dirsi, a occuparsi per primi di lei furono due storici cristiani.
Pensieri più che racconti quelli interpretati da Barile, non nati per la pagina scritta, ma legati alla memoria, come quella tramandata dal cattolicissimo vescovo di Tolemaide, Sinesio. Un uomo capace di leggere gli eventi con gli occhi dell’Anima. Un percorso ricco di immagini forti e intense che nessun film con effetti speciali potrà mai ottenere.

Peppe Barile è l’interprete d’eccezione di questa performance. Attore di teatro, collaboratore già di diversi progetti culturali di promozione dei siti archeologici campani; ma anche attore di cinema e serie tv con numerose collaborazioni con Luca Ronconi, Renato carpentieri, Bob Wilson, Claudio Mattone, Enrico Vaime;nonché Paolo Sorrentino, Angelo Antonucci, Antonio Hernandez da i quali è stato diretto.

L’evento è organizzato in collaborazione con l’associazione culturale Le parole Turchine che si pone come obbiettivo quello di progettare e divulgare eventi tesi a comunicare in maniera diversa senza rinunciare al rigore scientifico, il nostro patrimonio culturale e ad avvicinare, in forme più originali, un pubblico sempre più vasto e vario al mondo classico e alla storia del passato.

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