Di Laura Caico
Proiettato nell’avvenire. Bacolese, classe1952, segno zodiacale Vergine, laureato in Scienze Geologiche, il Cavaliere del Lavoro Costanzo Jannotti Pecci past president di Federterme è l’attuale Presidente di Confindustria Campania: lo intervistiamo sul futuro di Napoli e dei trasporti.
Presidente quali sono, a suo avviso, le problematiche più gravi per il mondo della logistica e dei trasporti?
“La logistica e i trasporti in Italia continuano a essere penalizzati da una frammentazione sistemica che produce inefficienze strutturali, ritardi cronici e mancanza di coordinamento tra gli attori coinvolti: queste criticità nel Mezzogiorno si amplificano a causa di un sotto-investimento storico e della debole integrazione tra porti, retroporti, ferrovie e piattaforme logistiche. Occorre un salto di qualità – in termini di strategia e di capacità operativa –ma ci scontriamo spesso con ritardi normativi, lentezza della burocrazia, carenza di collegamenti intermodali e una governance frammentata.”
Quali strategie ritiene più efficaci per il recupero dello storico ritardo della crescita del Mezzogiorno?
“Serve un cambio di paradigma. Non possiamo più permetterci approcci assistenzialistici o interventi episodici perché rilanciare del Mezzogiorno richiede la valorizzazione delle specificità locali: si deve partire da infrastrutture moderne, formazione di qualità e attrazione di investimenti e la ZES Unica rappresenta un’opportunità concreta. Certo, va resa operativa con una governance snella e tempi rapidi di autorizzazione e, quindi, Napoli e il Mezzogiorno vanno ripensati come un hub strategico nel cuore del Mediterraneo, una piattaforma naturale per dialogare con Europa, Africa e Asia”.
Come si potrebbe riorganizzare il settore trasporti?
“Serve un piano nazionale che disegni una mappa coerente delle priorità: per il Mezzogiorno occorre puntare sui corridoi europei TEN-T, potenziare le tratte ferroviarie ad alta capacità, valorizzare i porti per l’accesso ai mercati globali e interconnettere aeroporti, zone industriali e piattaforme digitali. Ma il nodo vero resta la capacità di veloce attuazione con procedure snelle perchè il Paese ha bisogno di concretezza e non di opere annunciate e mai concluse”.
Come è articolata una sua giornata tipo?
“La mia giornata comincia molto presto con una prima occhiata alla rassegna stampa, qualche telefonata operativa e poi via ad incontri istituzionali, riunioni tecniche, sopralluoghi nei territori, confronti con imprenditori e amministratori locali: amo l’ascolto diretto perchè da un’idea che emerge parlando con chi lavora sul campo nascono le proposte più concrete. La sera la passo con la famiglia che mi sostiene con affetto e discrezione ed è una fonte continua di equilibrio e ispirazione: ho tre figlie, di cui sono molto orgoglioso, ovvero Francesca che lavora come alta funzionaria delle Nazioni Unite, mamma di uno splendido bambino, Simona che è impegnata nell’attività alberghiera di famiglia ed Enrichetta accademica presso la LUISS. Della famiglia hanno sempre fatto parte dei cani, compagni fedeli e intelligenti che arricchiscono la vita quotidiana con affetto e semplicità: appena posso, mi dedico alla lettura (saggi di storia, biografie e romanzi di qualità) o alla scrittura per rimettere ordine nei pensieri e guardare le cose con maggiore profondità.”
Come trascorre il tempo libero?
“Il cinema è una mia grande passione: amo le pellicole italiane del neorealismo, della commedia d’autore, dei grandi classici americani. Seguo con entusiasmo il calcio (sono un tifoso irriducibile del Napoli) e cerco di viaggiare per scoprire luoghi meno noti e osservare come si vive altrove: ogni viaggio è un’occasione per apprendere qualcosa anche in materia gastronomica giacchè – anche se lascio volentieri ad altri il piacere di cucinare – sono un ottimo commensale.”
Che ne pensa di Napoli?
“Napoli è una città unica al mondo – troppo spesso descritta con toni riduttivi o caricaturali – con problemi reali ma non irreversibili di disoccupazione, fragilità amministrativa, spazi pubblici degradati: occorre una nuova stagione di responsabilità condivisa, in cui istituzioni, mondo produttivo, università e cittadinanza agiscano in sinergia per valorizzarne il patrimonio umano straordinario, la creatività diffusa, la cultura che resiste e si rinnova. Può e deve tornare a essere un punto di riferimento per l’innovazione, per l’impresa, per la cultura che dobbiamo rafforzare con politiche serie e inclusive: in tale ottica è davvero positivo il nascere della fiera LTS che offre a Napoli, al Meridione e a tutto il settore nazionale e internazionale l’opportunità di mostrare le soluzioni più moderne, ecologiche e all’avanguardia destinate al comparto chiave dei trasporti, per lo sviluppo economico del Paese”.
Come giudica il suo ruolo nel Mediterraneo?
“Napoli ha nel Mediterraneo la sua naturale collocazione geopolitica, un ponte storico tra Nord e Sud, tra Europa e Africa, tra Oriente e Occidente: oggi questa vocazione deve diventare una leva di sviluppo economico e politico attraverso un sistema imprenditoriale competitivo in cui le imprese devono pensarsi in chiave mediterranea con partenariati strutturati, progetti condivisi e un protagonismo che guardi oltre i confini, sostenuti da una visione europea proiettata verso Sud.”