Liguria, saltato l’accordo di larghe intese per la nuova legge elettorale

 Liguria, saltato l’accordo di larghe intese per la nuova legge elettorale

Saltato l’accordo di larghe intese tra Forza Italia, Pd, Ncd e Udc per la nuova legge elettorale della Regione Liguria. Il colpo di scena stamani in Consiglio dopo una lettera del coordinatore ligure di Fi, Sandro Biasotti, che ha chiesto ai suoi di “rinviare a settembre l’analisi della legge”. In Commissione il testo era stato approvato a larga maggioranza. Biasotti critica il premio di maggioranza (55% dei seggi a chi vince, “troppo alto”) e sottolinea la necessita’ di ricompattare “forze moderate e di centrodestra”, il riferimento e’ alla Lega contraria alla legge. Ora c’e’ la possibilita’ che si vada a votare alle prossime elezioni regionali, in programma nella primavera del 2015, con la vecchia legge. Il rinvio a settembre del testo appare infatti la soluzione piu’ probabile ma la necessita’ di cambiare in corsa alcune parti della proposta potrebbe fare slittare il voto in autunno. La vicinanza delle elezioni potrebbe a quel punto rendere impraticabile votare una nuova legge elettorale. Il testo di fronte al quale Forza Italia oggi ha fatto marcia indietro era stato approvato nei giorni scorsi con una maggioranza di 33 voti in Commissione Affari Istituzionali del Consiglio Regionale della Liguria. Le caratteristiche principali del testo sono l’abolizione del listino (un elenco di consiglieri indicati dal candidato presidente eletti senza essere votati), l’introduzione di un premio di governabilita’ del 55% (chi vince ottiene il 55% dei seggi), la rappresentanza delle 4 province in proporzione alla loro popolazione, l’alternanza di genere nella formazione delle liste che dovranno essere composte al 50% da entrambi i sessi, la parita’ di accesso per entrambi i generi agli organi di comunicazione durante la campagna elettorale. La Lega Nord aveva lasciato l’aula e non aveva partecipato al voto parlando di inciucio Pd-Fi. Il segretario ligure della Lega aveva criticato Forza Italia accusandola di tradimento e aveva sottolineato come “il Pd, che governa come un soviet, fa approvare una legge elettorale regionale con un premio di maggioranza che garantira’ ai soliti notabili di partito di rimanere in sella come se nulla fosse”, lasciando fuori i piccoli schieramenti.

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