Napoli, sequestri di beni per 320 milioni di euro all’impero del clan Contini

 Napoli, sequestri di beni per 320 milioni di euro all’impero del clan Contini

I militari del comando provinciale della guardia di finanza di Napoli stanno dando esecuzione, in Campania e in Varie Regioni italiane, ad un provvedimento di sequestro disposto dal Tribunale di Napoli – Sezione per l’applicazione di misure di prevenzione in relazione a beni e disponibilità del clan camorristico dei “Contini”, per un valore complessivo di 320 milioni di euro. Il provvedimento in parola prende le mosse da articolate investigazioni penali e patrimoniali svolte dal GICO del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli, coordinate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia che hanno consentito di ricostruire, in particolare dei ruoli dei fratelli Gerardo e Ciro di Carluccio, quest’ultimo considerato il “cassiere” della predetta organizzazione camorristica e uomo di fiducia del capo-clan Edoardo Contini, “direttore” di una vera e propria holding criminale operante in diversi settori economici e finanziari. Costoro gestivano, di fatto, numerose realtà economiche, che spaziavano dal commercio al dettaglio di carburanti (core business del consorzio criminale) alla gestione di bar, dal commercio di oro e preziosi agli investimenti immobiliari e alla concessione di prestiti in denaro. Le indagini hanno dimostrato che le attività economiche individuate erano tutte gestite dai familiari di Ciro Di Carluccio, che aveva creato una vera e propria rete di prestanome. Gli elementi investigativi raccolti,su proposta della locale Procura, sono stati rappresentati al competente tribunale di Napoli – sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione, il quale ha disposto ulteriori approfondimenti e verifiche, anche attraverso una puntuale ricostruzione storica dei profili reddituali e patrimoniali soggetti proposti, volti a corroborare oltre ala contiguità dei soggetti “prestanome” con il clan Contini (complessivamente ne sono stati individuati oltre cento), anche una rilevante sproporzione tra i beni formalmente posseduti e i redditi dichiarati o le attività concretamente svolte. la misura emessa dal tribunale di Napoli, sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione consente di sottoporre a sequestro ai sensi del decreto legislativo n. 159 del 2011, un patrimonio costituito da: 41 impianti di distribuzione stradale di carburanti, ubicati per lo più a Napoli, si alcuni tratti autostradali tra Campania e Molise; 20 esercizi commerciali bar dislocati tra le provincie di Napoli ed Avellino. 3 rivendite di tabacchi tra Napoli e Provincia; 4 ditte di oreficeria e gioielleria site a Napoli e Torre del Greco; 3 società di Torrefazione di caffè nella zona industriale di Napoli; 2 società di gestione e compravendita immobiliare, con sede a Napoli; un’azienda di commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, per l’igiene della persona e corredi intimi e ricami, ubiacata a Napoli; un garage sito nel centro di Napoli; 27 unità immobiliari, comprendenti di 11 case tra le quali una villa di lusso ad Ischia e 16 unità a destinazione commerciale ed un terreno, complessivamente stimato, tutto il patrimonio in oltre 320 milioni di euro.

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