Pianura, un fiume di cittadini nel corteo di solidarietà per Vincenzo – FOTO

 Pianura, un fiume di cittadini nel corteo di solidarietà per Vincenzo – FOTO

Un fiume di gente ha accompagnato ieri, nel quartiere di Pianura, il corteo di solidarietà nei confronti di Vincenzo, il quattordicenne vittima delle violenze avvenute il 9 ottobre scorso, le cui condizioni cliniche restano stabili ma critiche. Il quartiere si è mobilitato, autogestendo una manifestazione a cui hanno partecipato molti ragazzi non solo di Pianura ma anche di zone limitrofe. Tanta solidarietà ma anche tanta indignazione per le parole dei parenti di uno degli aggressori che hanno definito l’accaduto un gioco. Vincenzo Iacolare, 24 anni, autore della violenza, resta in carcere con l’accusa di tentato omicidio e violenza sessuale su minore. “ I valori del rispetto della persona stanno crollando sotto il pressappochismo di tanti. È inaccettabile definire come scherzo un vero e proprio atto di violenza. Il gioco è altro, può essere un gavettone; qui stiamo parlando di un atto di una crudezza indicibile” ha dichiarato il consigliere comunale Francesco Verretti. Grande apprezzamento per la mobilitazione è stato espresso dal presidente della IX Municipalità, Maurizio Lezzi: “ La gente sta dimostrando che qui non c’è solo violenza e abbandono: non bisogna mai abbassare la guardia ma portare avanti il discorso della legalità e per farlo c’è bisogno di un intervento forte del le istituzioni atto a produrre per questi giovani delle alternative alla strada”. Tanta amarezza nelle parole di una zia di Vincenzo presente alla manifestazione:” Chi ha commesso la violenza deve pagare. Seviziare un bambino col tubo di un compressore non può essere definito un gioco, è una violenza aberrante, inaudita. Noi non vogliamo le scuse di nessuno, non si possono perdonare certe cose. Vincenzo si porterà dietro per tutta la vita quei momenti e non sappiamo come potrà reagire”. Il corteo, partito da via Padula e giunto a Piazza San Giorgio, si è stretto attorno ai parenti di Vincenzo con striscioni e slogan sulla legalità e al grido “ Vincenzo uno di noi”. Al termine della manifestazione, i partecipanti si sono riuniti in preghiera all’interno della chiesa di San Giorgio. Dure le parole del parroco, don Claudio De Caro che ha detto: “ Se avvengono questi episodi è perché non c’è cultura. Il quartiere deve essere civilizzato perché qui sta venendo meno proprio il concetto di “persona”. Quando viene meno il valore della persona allora è finito tutto. La politica, la scuola,le istituzioni,la chiesa devono essere tutte concentrate al recupero della persona umana, altrimenti non si sa dove si andrà a finire”.

Alessandro Moccia

Fotografie: Alessandro Moccia

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