Proteste operatori socio sanitari in Campania, Nappi: “è una vicenda singolare”

 Proteste operatori socio sanitari in Campania, Nappi: “è una vicenda singolare”

L’assessore al Lavoro in Regione Campania Severino Nappi ha commentato le viaci proteste di questa mattina e degli operatori socio-sanitari che per molte ore hanno paralizzato il traffico in buona parte del capoluogo partenopeo. durante un’intervista all’Agenzia di stampa ITALPRESS: “C’e’ una strategia costruita ad arte da qualcuno che utilizza fenomeni sociali diversi per creare caos e scorciatoie nell’accesso al mondo del lavoro. Quello che mi colpisce e’ la saldatura delle varie sigle di scioperanti: ieri in piazza c’erano oltre agli operatori socio-sanitari, i Bros e un corteo per il ragazzo che e’ stato ucciso. Che senso ha questa saldatura?. La vicenda degli operatori socio-sanitari è una vicenda singolare: vanno guardate le carte per capire di cosa si sta parlando. Queste persone hanno fatto un corso di formazione, che è una misura di tirocinio, nel cui bando c’è scritto chiaramente che e’ una mera ‘work experience’, (servira’ ad arricchire il proprio curriculum) e si esclude espressamente che l’attività del tirocinante possa dar luogo ad un diritto preferenziale per l’accesso al mondo del lavoro. Per essere assunti nella Sanita’ e’ necessario vincere un concorso pubblico, per cui non capisco come si possa bloccare la citta’ e pretendere un posto di lavoro. Purtroppo come con i Bros, anche il bacino degli operatori socio-sanitari lo abbiamo ereditato dal passato. La Regione dal 2007 ha bloccato questi corsi, e non ne sono stati piu’ attivati fino a che il Tar non ha ordinato alla Regione Campania di riattivarli dopo che gli operatori della formazione professionale hanno ottenuto dal Tar delle sentenze che dicono che non si possono limitare le attivita’ dell’iniziativa privata e quindi della formazione professionale. Non potendo fare altrimenti – continua l’assessore regionale – abbiamo attivato dei corsi per operatori socio-sanitari specializzati, imponendo una specializzazione di qualita’, proprio per evitare il proliferare di particolari figure: non sono corsi di formazione, che non finanziamo piu’, ma tirocini. Tirocini che abbiamo attivato in tutta la regione e che, tranne che a Napoli, si sono conclusi regolarmente con un ‘grazie per l’esperienza’ da parte di tutti i partecipanti”.

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