Risultati della valutazione approfondita della BCE e della prova di stress UE 2014

 Risultati della valutazione approfondita della BCE e della prova di stress UE 2014

Oggi sono stati pubblicati i risultati della “valutazione approfondita” (Comprehensive Assessment) svolta dalla BCE e della prova di stress 2014 a livello dell’intera Unione Europea. La prova di stress UE è stata condotto su un campione di banche UE a livello consolidato ed ha valutato la loro capacità di resistenza in scenari ipotetici, uno di base e uno avverso, su un periodo di tre anni (2014-2016).

2. Per l’Eurozona, la prova di stress, in quanto parte del Comprehensive Assessment, è stata condotta dalla BCE insieme ai supervisori nazionali degli Stati Membri aderenti (Eurozona e Lituania) e in stretta cooperazione con l’Autorità Bancaria Europea, sulla base di una metodologia uniforme. Il Comprehensive Assessment è composto, da un lato, da un’ampia verifica della qualità degli attivi delle banche (Asset Quality Review – AQR) e, dall’altro, da una prova di stress. L’AQR ha analizzato i rischi attuali delle banche, ivi inclusa l’adeguatezza delle valutazioni degli attivi, delle garanzie accessorie e dei relativi accantonamenti. In totale hanno preso parte all’esercizio 130 banche, includendo anche le filiazioni di banche non appartenenti all’Eurozona.

3. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze prende atto dei risultati e accoglie con favore l’elevata trasparenza resa possibile dalla pubblicazione dei risultati che, insieme all’accuratezza dell’esercizio, sono senza precedenti. La maggiore trasparenza dovrebbe rassicurare i mercati e tutti i portatori di interessi sulla qualità dei bilanci delle banche e l’adeguatezza dei livelli di capitale.

4. I risultati confermano l’accresciuta capacità di tenuta del settore bancario nell’Unione Europea, come testimoniato sia dal coefficiente medio iniziale di capitale di base di classe 1 (CET1 capital ratio) e da quello finale, dopo la prova di stress, sia dagli sforzi compiuti dalle banche europee a partire dal 31 dicembre 2013 per aumentare il coefficiente.

Risultato specifico per il Paese

5. In Italia, 15 banche (Banco Popolare, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare di Vicenza, Carige, Credito Emiliano, Credito Valtellinese, Iccrea, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Monte dei Paschi di Siena, Unione di Banche Italiane, UniCredit, Veneto Banca) hanno partecipato all’esercizio. La maggior parte di queste banche ha rafforzato il proprio capitale attraverso fonti private per un importo di circa 11 miliardi di euro dal 31 dicembre 2013. Nello stesso periodo sono state realizzate altre misure patrimoniali per circa 4 miliardi.
I risultati evidenziano che per 9 banche il CET1 capital ratio scende al di sotto della soglia del 5,5% stabilita per lo scenario avverso della prova di stress (8 delle quali anche sotto il limite dell’8% previsto per l’AQR e per lo scenario di base della prova di stress). Le banche al di sotto della soglia hanno già raccolto più di 8 miliardi di capitale a partire dal 31 dicembre 2013; dopo aver tenuto conto di questi aumenti di capitale nessuna banca registra una carenza con riferimento all’AQR o allo scenario di base della prova di stress, mentre il numero di banche sotto il limite previsto per lo scenario avverso della prova di stress test scende a 4. Considerando infine le altre azioni patrimoniali già intraprese nel corso del 2014, il numero di banche con residue carenze di capitale si riduce a 2 (segnatamente, Carige e Monte dei Paschi di Siena).

Copertura delle carenze di capitale

6. La prova di stress impronterà le verifiche di vigilanza sulle banche e i risultati della stessa possono condurre a una varietà di interventi per rafforzare la loro capacità di resistenza.

7. Nei casi in cui il coefficiente di capitale di una banca sia inferiore alle soglie rilevanti, anche dopo aver tenuto conto delle misure di rafforzamento patrimoniale già realizzate, saranno intraprese azioni correttive. Entro due settimane dalla pubblicazione dei risultati, i piani di riallineamento patrimoniale dovranno essere presentati al Meccanismo di Vigilanza Unico, indicando nel dettaglio gli interventi per coprire le carenze di capitale. Le carenze dovranno essere coperte entro sei mesi nel caso in cui emergano nell’AQR o nello scenario di base della prova di stress, ed entro nove mesi nel caso in cui emergano nello scenario avverso. Il termine si calcola a partire dal 26 ottobre 2014.

8. Secondo la dichiarazione Ecofin del novembre 2013[1], le carenze di capitale dovrebbero in primo luogo essere coperte attraverso fonti private. Se ciò non dovesse risultare sufficiente o in caso di impossibilità di accedere a finanziamenti sul mercato, saranno adottate, se necessario, altre idonee misure per ricapitalizzare le banche, comprese, ove occorressero, misure di risoluzione e/o di sostegno finanziario pubblico.

9. Come stabilito nei criteri di riferimento di luglio 2014 sulle regole applicabili per fare fronte alle carenze di capitale e per la condivisione degli oneri nel contesto dell’AQR e della prova di stress[2], qualsiasi iniezione di capitale pubblico sarà soggetta alle regole sugli aiuti di Stato[3]. Tali regole assicurano che il ricorso a misure di sostegno pubblico sia ridotto in maniera significativa attraverso l’applicazione di misure di condivisione degli oneri da parte dei creditori privati.

10. Allo scopo di permettere l’eventuale adozione delle misure indicate nella dichiarazione Ecofin del novembre 2013, secondo i criteri di riferimento del luglio 2014, il Governo italiano è impegnato ad attuare la direttiva 2014/59/UE, che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento, nel termine entro il quale dovranno essere coperte le carenze di capitale.

11. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze evidenzia che le banche italiane si sono preparate per tempo al Comprehensive Assessment, completando operazioni di rafforzamento patrimoniale, cui il mercato ha risposto positivamente, riconoscendo la solidità del sistema bancario italiano anche prima della pubblicazione dei risultati del Comprehensive Assessment. Il Ministro confida che le residue carenze patrimoniali saranno coperte con ulteriori operazioni di mercato, e che la trasparenza assicurata dal Comprehensive Assessment permetterà di portarle a compimento agevolmente. Il Ministro, infine, conferma il suo impegno per la tutela della stabilità finanziaria e per contribuire a migliorare ulteriormente la capacità di resistenza del settore bancario, quale parte della strategia globale per il sostegno della crescita a livello UE.

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