Giovedì 22 maggio la sanità privata accreditata si ferma. In Campania prevista una grande manifestazione a Napoli per chiedere dignità e pari diritti: “Non siamo lavoratori di serie B”
Scendiamo in piazza perché da troppi anni ci negano un contratto, un riconoscimento, una prospettiva”. È questo lo slogan che accompagnerà lo sciopero nazionale della sanità privata accreditata, proclamato per giovedì 22 maggio da FP CGIL, CISL FP e UIL FPL. In Campania la mobilitazione si concentrerà a Napoli, con un corteo che partirà alle ore 9:30 da Piazza del Plebiscito e si dirigerà verso Palazzo Santa Lucia, dove è previsto un presidio fino alle 13:00.
Le segreterie regionali dei tre sindacati alzano la voce contro il blocco delle trattative e l’immobilismo delle istituzioni, a fronte di una situazione che definiscono “ormai insostenibile. Sono oltre ottomila gli operatori impiegati nelle cliniche private, RSA e centri di riabilitazione accreditati della Campania – sottolineano – che attendono il rinnovo di contratti fermi da 13 anni nel comparto socio-sanitario e da 6 anni in quello dell’ospitalità sanitaria. Una situazione che produce inaccettabili differenze di trattamento.
Marco D’Acunto, segretario regionale FP CGIL Campania, parla di una protesta che ha un significato particolare proprio nel contesto campano: “Il 22 maggio non sarà solo uno sciopero, ma una denuncia. In Campania, oltre al ritardo sui contratti, c’è un problema evidente di dumping contrattuale e di scelte regionali che hanno aggravato la crisi delle strutture accreditate. Chiediamo al presidente De Luca di attivarsi subito con la Conferenza Stato-Regioni: la sanità accreditata non può più essere considerata una sanità di serie B”.
Mauro Giuliattini, reggente regionale CISL FP Campania, si sofferma sulla dignità dei lavoratori: “È inaccettabile che migliaia di professionisti operino con contratti scaduti da sei o addirittura tredici anni. Sono lavoratrici e lavoratori che garantiscono ogni giorno servizi pubblici essenziali, spesso senza le tutele e il riconoscimento che spetterebbe loro. Senza risposte immediate, la mobilitazione continuerà, anche oltre il 22 maggio”.
Una voce altrettanto netta arriva da Vincenzo Torino, segretario regionale UIL FPL Campania: “Il sistema pubblico non reggerebbe senza l’apporto della sanità privata accreditata. Ma non possiamo più tollerare che a parità di mansioni corrispondano trattamenti economici e contrattuali profondamente diversi. Serve un contratto unico, che garantisca pari dignità professionale e metta fine alle disuguaglianze”.
Il presidio davanti alla sede della Regione sarà anche l’occasione per chiedere formalmente un incontro con il governatore. “Serve una presa di posizione chiara e un’azione concreta – ribadiscono i sindacati – affinché si riaprano subito le trattative a livello nazionale”.
Lo sciopero, precisano le sigle sindacali, garantirà i servizi essenziali. Ma il messaggio è chiaro: “Chi lavora nella sanità accreditata svolge un servizio pubblico a tutti gli effetti, e merita tutele, stabilità e un contratto all’altezza del proprio ruolo”.
FP CGIL, CISL FP e UIL FPL Campania invitano tutte le lavoratrici, i lavoratori e le rappresentanze sindacali a partecipare in massa alla mobilitazione. “È il momento di far sentire la nostra voce. Non ci fermeremo finché non arriveranno risposte concrete”.
M.O