L’Ordine dei Giornalisti della Campania ha sospeso ad horas Francesco Di Maio, pubblicista e collaboratore del sindaco di Sorrento Massimo Coppola, arrestato in flagranza nella serata di ieri. Il provvedimento è stato adottato dal presidente dell’Ordine regionale, Ottavio Lucarelli, a seguito dell’arresto eseguito dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata in applicazione dell’articolo 319 quater del codice penale, relativo al reato di induzione indebita a dare o promettere utilità.
“Non appena ricevuta comunicazione dell’arresto e verificata la sussistenza della flagranza prevista dalla normativa vigente – ha dichiarato Lucarelli – abbiamo proceduto alla sospensione immediata dell’iscritto, come stabilito dall’articolo 54 della legge ordinistica numero 69 del 1963”.
Il nome di Francesco Di Maio figura da anni nell’elenco dei pubblicisti della Campania, oltre ad essere noto per la sua attività come collaboratore istituzionale del primo cittadino sorrentino. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Di Maio sarebbe stato coinvolto in un episodio corruttivo insieme al sindaco Coppola, fermato anch’egli nelle stesse ore.
La vicenda ha scosso profondamente l’ambiente politico e giornalistico locale. Siamo sconcertati da quanto emerso – affermano fonti interne all’Ordine – ma fiduciosi che la magistratura faccia al più presto piena luce sulla questione. Come sempre, l’Ordine vigila sul rispetto della deontologia e dell’etica professionale.
Il reato contestato – quello di induzione indebita – è stato introdotto nel nostro ordinamento per colpire situazioni in cui un pubblico ufficiale, abusando del proprio ruolo, costringe un soggetto a elargire vantaggi non dovuti, configurando una condotta particolarmente grave. La Procura di Torre Annunziata sta conducendo ulteriori accertamenti per delineare il quadro
completo dei rapporti tra Di Maio e Coppola e verificare eventuali responsabilità di terzi.
La città di Sorrento si è risvegliata frastornata dalla notizia. L’arresto del sindaco e del suo collaboratore ha generato sconcerto tra i cittadini, mentre l’amministrazione comunale – al momento – non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali.
Francesco Di Maio, prima dell’arresto, curava anche i rapporti con la stampa per conto dell’ufficio del sindaco. Una figura ibrida, a cavallo tra la comunicazione istituzionale e l’attività giornalistica, ora al centro di un’inchiesta delicata e dai contorni ancora da chiarire.
La sospensione è un atto dovuto, previsto dal nostro ordinamento – ribadisce Ottavio Lucarelli – ed è una misura cautelativa che non anticipa giudizi. Sarà la magistratura a stabilire le responsabilità, ma nel frattempo il nostro compito è salvaguardare la credibilità dell’Ordine e la correttezza della professione”.
L’arresto è avvenuto nella tarda serata di ieri, al termine di una giornata segnata da accertamenti investigativi e acquisizioni documentali. Le prossime ore saranno decisive per l’evolversi dell’inchiesta: sono infatti attese nuove audizioni e la possibile convalida dei fermi davanti al giudice per le indagini preliminari.
Nel frattempo, la sospensione di Di Maio resta in vigore, in attesa di sviluppi giudiziari. Il caso, destinato ad avere ripercussioni anche a livello politico, riaccende il dibattito sulla trasparenza nella pubblica amministrazione e sul ruolo delicato dei comunicatori istituzionali all’interno delle strutture municipali.
M.O