Un’Italiana in gara alla prima Red Bull Wingsuit 4 Cross Race – VIDEO

 Un’Italiana in gara alla prima Red Bull Wingsuit 4 Cross Race – VIDEO

Un nuovo spettacolare sport ha fatto il suo debutto in California con 52 dei migliori piloti di wingsuit del
mondo che sono sfrecciati ad oltre 217 km/h lungo uno slalom tracciato nel cielo. L’italiana Roberta Mancino si è classificata tra i migliori 32. Selects and further material OAKDALE, California (USA) – Lo statunitense Andy Farrington ha vinto la prima Red Bull Aces Wingsuit 4 Cross Race in assoluto svoltasi giovedì nei cieli sopra la città californiana di Oakdale battendo gli altri tre rivali nella finale e volando ad oltre 217 km/h lungo lo slalom. Nella gara ad alta velocità e ad alta altitudine alla quale hanno partecipato 52 tra i migliori piloti di wingsuit del mondo provenienti da 16 Paesi e che vede gli atleti passare attraverso quattro gate statiche dopo essere saltati da un aereo da trasporto a 2130 metri per poi scendere verso il traguardo posto a 1060 metri, Noah Bahnson (USA) è arrivato secondo, mentre Julian Boulle (Sud Africa) ha conquistato il gradino più basso del podio. L’italiana Roberta Mancino è stata la seconda migliore donna dietro alla statunitense Katie Hansen e, in uno sport dove uomini e donne gareggiano insieme, è riuscita ad arrivare tra i migliori 32. “È stato un grande onore rappresentare il mio Paese in questo evento” ha dichiarato la Mancino. “Ho fatto centinaia di voli con la tuta alare, ma non mi sono mai divertita così prima e ad un’altitudine così alta. È una sensazione indescrivibile. Ho lottato per arrivare tra i primi 32 ed ho lasciato quasi la metà degli uomini in gara dietro di me”. “Tutto questo è stato incredibile, innovativo e segna veramente l’inizio di una rivoluzione” ha dichiarato Farrington, uno sky diver professionista che ha lavorato come stuntman in “Transformers 3”, dopo la sua storica vittoria nel nuovo sport che cerca di rendere più sicuro il volo con tuta alare con una partenza ed un arrivo posti ad altitudini sicure. “Questo vuol dire gareggiare e questo è il modo di gestire una competizione. Ti confronti con persone al tuo fianco, nello stesso momento e sullo stesso percorso predeterminato, come in qualunque altro sport. Come nelle gare di sci è semplice e lineare. Puoi passare attraverso le porte oppure no. Puoi finire davanti ad un altro concorrente oppure no. E fai tutto questo a migliaia di piedi da terra”. Il formato della gara riprende essenzialmente quello dello ski cross con quattro piloti di tuta alare che ci lanciano nello stesso momento sul tracciato di slalom limitato da porte mantenute in posizione da elicotteri, in una prova di capacità e coraggio. Dopo una partenza a 2130 metri, i concorrenti discendono accelerando verso la prima delle quattro porte posta a 1980 metri per poi volare verso le gate seguenti fino al traguardo a 1060 metri. Gli atleti, poi, dispiegano il paracadute a circa 900 metri, quota ritenuta sicura. Farrington ha fatto segnare il miglior tempo in assoluto nella finale con 40,16 secondi. L’americana Katie Hansen è stata la migliore tra le cinque donne in gara, che competono insieme agli uomini, ed è riuscita ad arrivare tra i primi 32.

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