Giornata dell’Acqua 2024: i progetti virtuosi Italia e estero

 Giornata dell’Acqua 2024: i progetti virtuosi Italia e estero

Ogni anno il 22 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Acqua. È una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 con lo scopo di ricordare a tutti quanto sia importante l’acqua per sopravvivere, per riflettere sull’importanza della gestione sostenibile delle risorse idriche e per sensibilizzare sulle azioni da intraprendere per preservare il Pianeta e per tutelare tutti gli habitat acquatici.

Ecco una serie di progetti sostenibili legati al tema dell’acqua e dei suoi abitanti. Dall’acqua oligominerale Dolomia che sgorga purissima dalle Dolomiti Friulane premiata per i requisiti di tutela ambientale e legame col territorio fino alla laguna di Grado in Friuli Venezia Giulia considerata una delle più belle del bacino del Mediterraneo e con le sue riserve naturali custodi di preziosa biodiversità.

Passando da Lisbona, città legata all’acqua per antonomasia grazie al suo legame col fiume Tago, fino ai progetti sostenibili di gestione dell’acqua di Paesi quali Perù e il Sultanato dell’Oman fino ad arrivare al progetto per la salvaguardia della tartaruga Caretta Caretta a cura di un hotel del brand Autograph Collection, Domes Aulus Zante, parte di Marriott Bonvoy. Scopriamoli insieme!

Dolomia: acqua pura dalla roccia delle Dolomiti Friulane

L’acqua oligominerale DOLOMIA sgorga dalla roccia delle Dolomiti Orientali, oggi Patrimonio UNESCO, in Val Cimoliana. Si tratta di un territorio protetto, sinonimo di natura incontaminata, di grande interesse geologico, ricco di un significativo patrimonio faunistico e di una notevole ricchezza di flora.

Acqua Dolomia nasce da nevi perenni e riposa per decenni a contatto con la roccia dolomia, dalla quale assume oltre al nome anche i più nobili componenti. Lo scioglimento degli strati più profondi delle nevi sul gruppo montuoso di Cima dei Preti, a 2450 metri, dà origine ad un’acqua incontaminata che, filtrando lentamente attraverso la roccia va a formare un antico ed enorme bacino idrogeologico sotto la montagna.

Scorrendo continuamente all’interno di questo giacimento idrogeologico, l’acqua resta per lunghi anni a contatto con la roccia, ove si arricchisce dei più preziosi minerali e di ossigeno, per sgorgare poi a 833 metri, piena di vita. L’Acqua Dolomia viene imbottigliata, così come sgorga alla sorgente, con tecnologie all’avanguardia, per preservare le eccezionali caratteristiche fisico-chimiche, organolettiche e di purezza, per dare così intatto al consumatore tutto il suo valore.

La laguna di Grado: un ambiente naturale straordinario da proteggere

Il territorio di Grado vanta una straordinaria ricchezza naturale, con la sua laguna lunga 25 km che è considerata una delle più belle del bacino del Mediterraneo, e con le sue riserve naturali custodi di preziosa biodiversità. Qui sorge un autentico paradiso naturale, la Foce dell’Isonzo – Isola della Cona, riconosciuta come miglior area d’Italia per il birdwatching, è situata lungo gli ultimi 15 km del fiume Isonzo in un’area di 2.400 ettari. La classe faunistica maggiormente presente è quella degli uccelli che annovera più di 340 specie; una così ampia varietà difficilmente riscontrabile nel contesto nazionale. La laguna vicina offre anche l’ambiente ideale per specie di flora e fauna di straordinario interesse in quanto presenti quasi esclusivamente nell’Adriatico settentrionale (specie endemiche come la salicornia), nonché diverse specie ed habitat minacciati di estinzione a livello globale.

Proprio per conservare questo ecosistema sono stati effettuati negli ultimi anni lavori di ripristino della foce dell’Isonzo sull’isola della Cona: un delicato ecosistema d’acqua dolce gestito con un’attenta regolazione dei livelli nelle stagioni e tramite il pascolo equino.

Si sono instaurati habitat d’interesse comunitario utilizzati da un elevato numero di specie di uccelli e non solo. Il progressivo deterioramento per erosione degli argini perimetrali che separano i ripristini dal mare, l’innalzamento del livello marino, la riduzione delle piogge e l’incremento di periodi siccitosi (conseguenti ai cambiamenti climatici) stavano mettendo a repentaglio la conservazione di questi delicati ecosistemi, con un progressivo processo di salinizzazione. E’ stato così possibile negli ultimi due anni restaurare le sezioni delle arginature perimetrali del ripristino per prevenire l’ingressione di acque salse con un intervento progettato dal Consorzio di bonifica della Venezia Giulia e dalla Stazione Biologica dell’Isola della Cona.

Inoltre, grazie a ditte specializzate, è stato realizzato un bypass al di sotto dell’argine maestro dell’Isonzo che consente, all’occorrenza di approvvigionare il ripristino con acqua dolce proveniente dal fiume senza intaccare preziose risorse idriche sotterranee. La garanzia di poter disporre all’occorrenza di acqua dolce risulta fondamentale nella gestione di queste ultime paludi d’acqua dolce dell’arco costiero in un contesto climatico modificato in cui le precipitazioni latitano spesso per lunghi periodi. La possibilità di apporto idrico consentirà sempre una gestione ottimale dei livelli presenti all’interno dei ripristini garantendo la conservazione degli habitat e delle specie presenti e più in generale per l’elevato livello di biodiversità che caratterizza questa riserva naturale nota in tutta Europa.

Nel corso del 2024 verranno realizzati nuovi ripristini ambientali analoghi con l’obiettivo di ricreare paludi d’acqua dolce e canneti, migliorando la biodiversità e la fruizione turistica dell’area. L’intervento, finanziato con un progetto Interreg denominato Poseidone, prevede la ricostruzione di 10 ettari di zone umide d’acqua dolce, habitat in forte contrazione a scala regionale per i frequenti eventi di stress idrico e la penetrazione del cuneo salino. Nelle aree acquisite verranno ricreate ed opportunamente gestite situazioni idonee all’instaurarsi di habitat d’interesse comunitario (prati umidi) ed ottimali per molte specie d’interesse quali: airone rosso, tarbusino, falco di palude Tarabuso, testuggine palustre, rana agile, puzzola, licena delle paludi, lontra. Questi interventi si pongono al margine della ciclabile FVG2 e di un percorso pedonale e si collocano lungo la strada d’accesso all’Isola della Cona. In questo senso l’intervento ricopre un significativo ruolo di potenziamento in termini di contenuti dell’offerta turistica ecocompatibile (cicloturismo in particolare) dell’area che andrà successivamente implementata con adeguati strumenti didattico divulgativi coerenti con quanto è già presente.

I progetti di gestione sostenibile dell’acqua in Perù

Il Perù è un paese ricchissimo di corsi d’acqua, tra fiumi, laghi e lagune ma in cima alla lista non può che esserci il popolare Rio delle Amazzoni, una delle Sette Meraviglie della Natura, che nasce tra cime innevate e si trasforma nella fonte di vita della foresta tropicale più estesa al mondo, la Foresta Amazzonica. Lungo 713 Km nel tratto peruviano (la lunghezza totale è di 6.437 Km), il Rio ha la sorgente più remota nella regione di Arequipa e si trasforma nei fiumi Ucayali (1.771 Km) e Marañón (1.414 Km), i due fiumi più lunghi che scorrono interamente in Perú. Tra i laghi si deve menzionare il Titicaca il più grande lago navigabile del Sudamerica (8.372 Km² in totale, 5.038 Km² sulla parte peruviana), di origine tettonica e che sorge a ben 3.800 metri d’altezza risultando così uno dei laghi situati più in alto dell’intero Pianeta.

Il tema dell’acqua svolge da sempre un ruolo fondamentale nel Paese e per questo vengono portati avanti progetti sostenibili legati alla tutela e alla distribuzione di questo bene preziosissimo.

Tra questi vale la pena menzionare il “Sistema Tradicional de Jueces de Agua de Corongo” (Sistema tradizionale dei giudici dell’acqua di Corongo), un’antica metodologia di gestione della risorsa che riguarda la provincia di Corongo nella regione di Áncash, parte occidentale del Perù. Si tratta di un’antica forma di amministrare questa importantissima risorsa che risale a centinaia di anni fa, e che ancora oggi è in vigore in molte comunità rurali di questa regione. Il sistema è basato su una struttura organizzativa e coinvolge i cosiddetti “giudici dell’acqua”, membri rispettati della comunità incaricati di gestire e risolvere tutte le questioni relative all’uso dell’acqua. Queste figure sono scelte tra gli agricoltori locali e sono responsabili della distribuzione equa per l’irrigazione delle colture, riuscendo ad evitare conflitti e a promuovere la sostenibilità delle risorse idriche. Il metodo si basa su consuetudini e tradizioni orali tramandate di generazione in generazione, e spesso prevede cerimonie e rituali che simboleggiano la sacralità dell’acqua e la sua importanza per la vita e per i prodotti della terra. Questo sistema è un esempio di come le comunità rurali abbiano sviluppato meccanismi locali di gestione delle risorse naturali che si adattano alle loro esigenze e alle loro tradizioni culturali.

In generale l’Autoridad Nacional del Agua è molto impegnata in questi ultimi anni per migliorare la gestione delle risorse idriche in dieci bacini fluviali peruviani, per una gestione efficiente ed efficace delle risorse idriche, garantendo un uso sostenibile della risorsa dal punto di vista ambientale e una gestione partecipativa integrata e multisettoriale. Uno di questi progetti è portato avanti dall’Istituto Oikos, che promuove la gestione partecipata dell’acqua, coinvolgendo attivamente le comunità locali per una distribuzione equa e controllata. Le loro iniziative includono l’educazione e la sensibilizzazione sulla conservazione dell’acqua, la costruzione di infrastrutture idriche sostenibili come reti idriche basate sull’energia solare e la promozione di pratiche agricole che richiedono meno acqua​​.

Ecco altri progetti sostenibili legati alla tutela dell’acqua e alla distribuzione dell’acqua in Perù:

Progetti di riforestazione: La deforestazione è una delle principali cause della scarsità d’acqua. I progetti di riforestazione aiutano a proteggere i bacini idrici e a migliorare la qualità dell’acqua. Un esempio di progetto di riforestazione di successo è stata la Gran Cruzada Verde che ha portato a piantare circa 606,705 alberi in oltre 150 distretti nel paese in una sola giornata e ed entro marzo 2024 l’obiettivo è di piantare circa 10 milioni di alberi in totale.

Progetti di irrigazione a goccia: L’irrigazione a goccia è un sistema di irrigazione efficiente che consente di risparmiare acqua e ridurre l’erosione del suolo.In Perù, diverse organizzazioni stanno implementando progetti di irrigazione a goccia per aiutare gli agricoltori a utilizzare l’acqua in modo più efficiente.Un esempio di progetto di irrigazione a goccia di successo è il “Proyecto Irrigación Tecnificada”. Questo progetto ha aiutato gli agricoltori della regione di Arequipa ad aumentare la loro produzione agricola e a ridurre il consumo di acqua.

Progetti di trattamento delle acque reflue: Il trattamento delle acque reflue è importante per proteggere l’ambiente e la salute pubblica. In Perù, diverse città stanno investendo in impianti di trattamento delle acque reflue per migliorare la qualità dell’acqua dei fiumi e dei laghi. Un esempio di progetto di trattamento delle acque reflue di successo è il “Proyecto de Tratamiento de Aguas Residuales de Lima”. Questo progetto ha contribuito a migliorare la qualità dell’acqua del fiume Rimac e a ridurre l’inquinamento marino.

Un incontro con le Caretta Caretta presso Domes Aulus Zante, Autograph Collection

La tartaruga marina Caretta Caretta si trova nella spiaggia di Domes Aulūs a Zante l’ambiente ideale per la deposizione delle uova. Si tratta di una specie di tartaruga oceanica che nidifica nella baia di Laganas a Zante, uno dei rifugi più importanti della specie. Dalla sua ambita posizione sulla spiaggia, Domes Aulus Zante, Autograph Collection, indirizzo parte della collezione Marriott Bonvoy, invita gli ospiti a “non lasciare altro che impronte, non portare via altro che ricordi” durante il loro soggiorno, partecipando ad esperienze formative in loco tra cui la salvaguardia di questa specie di tartarughe.

Gli appassionati di vita marina possono intraprendere un viaggio memorabile verso Marathonisi Island che, insieme alla spiaggia del resort, è un luogo di riproduzione della specie. Incorniciata da uno sfondo di archi di roccia e spiagge incontaminate, qui si possono osservare le tartarughe nel loro habitat naturale da una barca con fondo di vetro.

Ogni settimana viene data agli ospiti la possibilità di incontrare una guida che racconterà loro il viaggio delle tartarughe dalla nascita alla nidificazione, per poi gustare una selezione di piatti locali al Caretta Restaurant ed eventualmente adottare una tartaruga. Queste esperienze sono fonte di reddito per la conservazione dell’area e per garantire che le tartarughe Caretta caretta possano continuare a riprodursi sulle isole.

I falaj omaniti: un’antica saggezza per la gestione consapevole dell’acqua

Nei grandi deserti della penisola araba, e nello specifico in quelli del Sultanato dell’Oman, non sarebbe stato possibile l’insediamento umano senza la realizzazione di sistemi di raccolta e distribuzione dell’acqua  che garantissero un’equa divisione di questa risorsa. Proprio per soddisfare questo bisogno furono creati, si pensa già nel 2500 a.C, gli aflaj (falaj al singolare): si tratta di sistemi integrati che raccolgono l’acqua (acque sotterranee, sorgenti naturali o acque di superficie) e la distribuiscono attraverso canali, sotterranei o di superficie, per scopi domestici e agricoli.

Gli aflaj esistono in molte regioni del mondo, ma è in Oman che si trova la più alta concentrazione: ne sono stati creati oltre 4.000, di cui 3.000 sono tutt’oggi in funzione. Tra questi, i 5 più importanti (tutti nella zona settentrionale del Sultanato) sono stati iscritti nel Patrimonio mondiale UNESCO nel 2004, rappresentando una forma di utilizzo del territorio consapevole, sostenuta dal senso di dipendenza reciproca e dai valori comunitari, di cui il Sultanato si fa da sempre portavoce. Gli aflaj non solo forniscono acqua per l’irrigazione delle coltivazioni, ma sono anche considerati importanti punti di incontro sociale e culturale nelle comunità locali; la loro manutenzione e gestione sono infatti affidate a dei guardiani, responsabili della loro pulizia e conservazione, garantendo così un utilizzo efficiente e sostenibile delle risorse idriche.
Questi antichi sistemi di irrigazione testimoniano la saggezza e l’ingegnosità delle popolazioni locali nel gestire le risorse naturali in armonia con l’ambiente circostante, offrendo un prezioso esempio di come sia possibile utilizzare l’acqua in modo responsabile e sostenibile per sostenere la vita e l’agricoltura nelle regioni più aride. Uno dei più grandi e importanti canali di irrigazione del Sultanato è il Falaj Daris, che fornisce acqua a Nizwa e alle aree circostanti dal 500 d.C. A breve distanza dall’ex capitale omanita, questo falaj è immerso in un grande parco ricco di palme e zone d’ombra: il luogo ideale per un picnic e per rilassarsi dopo una giornata di visite.

L’Arco Do Tejo, l’anima meno nota di Lisbona tra birdwatching e saline

Quando si pensa a Lisbona, le prime cose che vengono in mente sono, solitamente, i monumenti, le grandi piazze soleggiate e il tram 28 che percorre le ripide viuzze del centro storico.
Tuttavia, c’è un altro lato nascosto della capitale, a 20 minuti dal centro, che merita di essere visto almeno una volta nella vita: si tratta dell’Arco del Tago, una vastissima regione che circonda l’estuario del fiume da cui prende il nome. Qui, si trova la Riserva Naturale dell’Estuario del Tago, un autentico paradiso per gli amanti dell’ornitologia, degli sport nautici, delle lunghe passeggiate in mezzo al verde e della quiete.
Creata nel 1976, con i suoi quasi 15.000 ettari quella dell’estuario del Tago è una delle dieci zone umide più importanti d’Europa. Le sue ampie paludi salmastre, i canneti e le saline costituiscono l’habitat ideale per circa 250 specie faunistiche, specialmente per gli uccelli, che trovano nell’Arco del Tago il luogo ideale per svernare e nidificare. Gli appassionati di birdwatching possono scegliere visite guidate (5-12 € a persona) pensate ad hoc per soddisfare anche i più curiosi grazie all’esperienza di ornitologi con una profonda conoscenza dell’avifauna locale. All’interno della riserva sono presenti anche terreni di coltivazione e pascolo (tori e cavalli in prevalenza), ma la pesca resta l’attività principale.
Gli sportivi doc non rimarranno certo delusi perché questa zona si presta benissimo anche a sport nautici come vela e canoa. Per praticare kite, surf, windsurf e stand up paddle bisogna invece spingersi fino alla vicina Praia dos Moinhos. Qui si trovano anche diversi servizi, tra cui bar e ristoranti, skate park, campi da beach volley e scuole di surf per principianti ed esperti. Se invece siete tipi “da terra”, noleggiate delle mountain bike o godetevi la natura in sella a un cavallo. Il principale centro culturale è Alcochete, una tranquilla cittadina dove si respira la vera anima lusitana. Considerata a lungo uno dei maggiori centri di produzione di sale del paese, questa attività è ancora oggi fondamentale per l’economia locale. La fondazione Salinas do Samouco organizza visite guidate durante il weekend e spesso riserva sorprese. Un esempio? Il magico spettacolo offerto dai fenicotteri in volo, in cerca di un posto dove banchettare.

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