Il Rettore d’Alessandro lancia le sfide per il futuro del Suor Orsola – FOTO

 Il Rettore d’Alessandro lancia le sfide per il futuro del Suor Orsola – FOTO

In un momento in cui il destino politico della città di Napoli è appeso al filo di una pronuncia della Corte Costituzionale stamane l’aula magna dell’Università Suor Orsola Benincasa sembrava quasi il Palazzo della Consulta con la lectio inauguralis dell’anno accademico affidata al Presidente della Corte, Giuseppe Tesauro e con due presidenti emeriti in prima fila: Francesco Paolo Casavola e Francesco Amirante.

E c’erano almeno altre tre file di autorità accademiche ed istituzionali per il primo start ufficiale dell’anno accademico delle Università campane. Innanzitutto gli altri Rettori (Claudio Quitano dell’Università Parthenope, Filippo De Rossi dell’Università del Sannio, Aurelio Tommasetti dell’Università di Salerno ed il neo Rettore dell’Università Federico II di Napoli, Gaetano Manfredi alla sua prima uscita ufficiale da Rettore).

Inevitabilmente molto folta la rappresentanza di magistrati, giuristi e massimi esponenti delle forze dell’ordine con in testa il Questore di Napoli, Guido Maria Marino.

Le istituzioni politiche campane erano rappresentate dall’Assessore regionale all’Università, Guido Trombetti, dall’Assessore comunale all’Istruzione, Annamaria Palmieri e dal Presidente del Consiglio Comunale di Napoli, Raimondo Pasquino. Molto nutrita anche la rappresentanza delle tante istituzioni scientifiche, accademiche e culturali che lavorano con l’Università Suor Orsola Benincasa nelle mille iniziative di animazione culturale della città. Tra gli altri, il segretario generale dell’Istituto Italiano di Studi Storici, Marta Herling, il presidente del Ceinge, Franco Salvatore, e il presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, da oggi membro del Consiglio di Amministrazione del Suor Orsola.

La storia plurisecolare del Suor Orsola e le sfide per il futuro “Sono passati 433 anni dal giorno in cui Suor Orsola diede vita alla folle e felice utopia del Libero Eremo Benincasa, lasciandosi guidare da un’idea di Napoli plurale, in cui il diritto al libero pensiero, all’istruzione e alla preghiera spontanea si coniugasse con la costruzione di speranza per la povera gente del posto, indurita dalla fame e dalle epidemie”. Ha aperto così la sua relazione introduttiva il Rettore Lucio d’Alessandro, evidenziando come “in questi anni, abbiamo coltivato la passione per questo gesto, chiedendoci come valorizzarlo nella dimensione globale, abbiamo chiesto alla storia di Suor Orsola di ispirarci perché la sua creatura continuasse a rappresentare un modello di modernità e di coraggio e l’ispirazione è venuta, diventando un progetto complesso e ambizioso di restituzione alla città di Napoli di un gioiello architettonico – la Cittadella di Suor Orsola appunto – trasformata in attrattore turistico-culturale e affidata a giovani mani ed a giovani menti, formate dal nostro ateneo”.

Due le grandi sfide lanciate dal Rettore per il prossimo anno di lavoro. Innanzitutto l’internazionalizzazione. “La scelta del tema di quest’anno del dialogo tra le diverse giurisdizioni internazionali – ha spiegato d’Alessandro – vuole rimarcare la vocazione all’internazionalizzazione degli studi, della ricerca e della progettazione che rappresenta ormai da qualche anno uno dei tratti dominanti dell’azione del nostro Ateno che proprio quest’anno ha superato i cento accordi internazionali con altre Università sparse in tutto il mondo, dal Canada alla Cina, dall’Argentina ai Paesi emergenti dell’Est Europa e del Mediterraneo”.

E poi un grande progetto di valorizzazione ed apertura alla città ed al turismo internazionale del patrimonio storico ed artistico dell’antica cittadella monastica di Suor Orsola, in procinto di divenire Patrimonio dell’Umanità certificato dall’Unesco. “Il nostro complesso Monumentale, 50.000 mq di superficie storica ricca di ogni tipo di ambiente, di collezioni museali e di prospettive spettacolari, grazie ad un grande impegno progettuale nel reperimento delle risorse economiche – ha spiegato il Rettore – è ormai pronto a divenire un grande Museo cittadino e un significativo attrattore culturale, capace di ospitare molte migliaia di turisti all’anno e di supportare nuove imprese di gestione, programmazione e comunicazione culturale, non solo all’interno dell’Ateneo. Penso alla fase esecutiva del progetto di restauro della quattrocentesca Cappella Pignatelli al Seggio di Nido, per la quale stiamo lavorando ad una suggestiva ipotesi di riallestimento di grande innovazione tecnologica che ne farà la Porta del Sito UNESCO Centro Storico di Napoli, o al progetto per il recupero di parte del Complesso di Trinità delle Monache, conosciuto in città come l’ex Ospedale Militare, che sarà ben presto un altro presidio culturale nel cuore dei quartieri spagnoli come già avviene con la nostra Facoltà di Lettere nel Complesso di Santa Caterina da Siena”.

Dopo la relazione introduttiva del Rettore d’Alessandro spazio alle relazioni di Giuseppina Durazzano, rappresentante del personale tecnico amministrativo e del magistrato Federica Acquaviva Coppola, rappresentante dei laureati dell’Ateneo. Poi è stato il momento della lectio inauguralis del Presidente della Corte Costituzionale, Giuseppe Tesauro, dedicata al tema “Il Dialogo della Corte Costituzionale italiana con le Corti Europee”.

“L’Europa è una grande sfida di crescita e di sviluppo – ha spiegato Tesauro – e pian piano stiamo imparando a vivere insieme tra diversi, così come stiamo trovando il giusto equilibrio giuridico tra il legittimo riconoscimento delle sovranità nazionali dei singoli Stati membri ed un sistema normativo europeo che rappresenti la giusta tutela dell’eguaglianza dei diritti inviolabili dell’individuo soprattutto quando il singolo Stato non riesce a garantirli”.

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