Parco Sommerso della Gaiola a Napoli, la lettera aperta delle associazioni
Sulle controverse questioni che insorgono tra chi vuole un mare astrattamente “libero” e chi si adopera per curarlo, tutelarlo e renderlo fruibile in maniera dignitosa e sostenibile, un caso emblematico si evidenzia per il Parco Sommerso della Gaiola a Napoli.
Marevivo assieme a tante altre Associazioni attive per la tutela dell’ambiente riunite nel Coordinamento Tutela Mare, con una lettera aperta, ha ritenuto doveroso richiamare l’attenzione del CoNaMaL, degli Enti Pubblici e dei cittadini, sulla necessità di un approccio più consapevole e responsabile al tema, stigmatizzando fermamente il recente ricorso al TAR dello stesso CoNaMaL in cui, in nome di un ritorno ad una balneazione di massa senza regole, viene chiesta di fatto la cancellazione del Parco Sommerso di Gaiola, uno dei rari esempi di tutela e riqualificazione territoriale che ha restituito alla Città di Napoli un luogo unico al mondo per troppo tempo abbandonato al caos e degrado.
Ecco la lettera di appello:
“Egregi Responsabili del Coordinamento Nazionale Mare Libero,
abbiamo appreso del vostro ricorso contro il Parco Sommerso di Gaiola ed il suo Ente gestore (CSI Gaiola
onlus) per l’annullamento di tutti gli atti istitutivi e gestionali. Ne siamo vivamente sconcertati e preoccupati.
Le sottoscritte Associazioni lavorano da anni sul territorio napoletano, sono riunite nel CTM (Coordinamento Tutela Mare) e si adoperano per la tutela dell’ambiente e del mare, condividendo e sostenendo, tra l’altro, molti dei principi ispiratori del CoNaMaL. E’ per questo che riteniamo questa vostra azione priva di logica, dannosa, e controproducente per le stesse istanze da voi promosse.
Possiamo testimoniare che, oggi, il Parco della Gaiola è uno dei rari esempi di recupero e valorizzazione territoriale che, dopo decenni di incuria, degrado ed illegalità diffusa, è riuscito a restituire alla collettività un luogo unico della Città di Napoli, finalmente fruibile da tutti in maniera sicura, decorosa e gratuita.
La rigenerazione di questo luogo ha richiesto dedizione, sacrifici, passione e coraggio in un contesto non facile, ma oggi la Gaiola è punto di riferimento per migliaia di cittadini e scolaresche che lo frequentano ogni giorno per tutto l’anno. Non sfugge a nessuno l’importanza di contribuire ad accrescere “coscienza di luogo” tra le nostre comunità coniugando l’educazione ambientale ed il rispetto dell’ecosistema marino con la fruizione pubblica, la ricerca scientifica e la vivibilità dei luoghi.
Ciò è stato possibile grazie ad una tenace lotta di riscatto territoriale dal basso ed alla ricerca di soluzioni gestionali coraggiose a scelte consapevoli operate dagli Enti pubblici, a vario titolo coinvolti, atte a conciliare il diritto al mare di pari passo con il diritto alla salute, alla sicurezza, alla tutela dell’ambiente e del nostro patrimonio culturale nel supremo interesse delle future generazioni.
È pur vero che, spesso, dietro esigenze di tutela e conservazione vengono preclusi ai cittadini pezzi del nostro patrimonio ambientale e culturale. Nel caso della Gaiola si è dimostrato che un’altra via è possibile, si chiama fruizione sostenibile e siamo tutti determinati a difenderla e perseguirla.
In una costa ancora stritolata da aree interdette per inquinamento, proprietà private, e costosi lidi balneari sarebbe una sciagura dolosa annullare quanto sin qui creato nell’Area Marina Protetta della Gaiola, dopo anni di sacrifici, andando ciecamente contro gli interessi stessi del mare, dei cittadini e delle generazioni future. Il caso della Gaiola oggi può rappresentare piuttosto una best practice per dimostrare che il cambiamento è possibile e che tanti altri tratti di costa, ancora ostaggio del degrado, possono essere recuperati e restituiti ad una fruizione pubblica gratuita, dignitosa e sostenibile.
Auspichiamo che, all’esito di Vostre più accorte valutazioni su quanto da noi testimoniato, vogliate riconsiderare l’opportunità della vostra iniziativa.
Restiamo a disposizione per ulteriori informazioni ed azioni che possano aiutarvi a fare chiarezza in questa evidente incomprensione, anche attraverso un’eventuale visita congiunta dei luoghi ed un incontro conoscitivo con l’Ente gestore che, in verità, non si è mai sottratto al confronto e ha sempre accolto suggerimenti migliorativi per l’opera affidata.
Il nostro auspicio è che si possa remare tutti assieme nella giusta direzione, superando incomprensioni, conflitti e contraddizioni che, nel nostro tempo di disastri ambientali e sociali, ci sembrano anacronistici.”