Previdenza; Approvato il bilancio 2023 della Cnpr con un utile di 161,7 mln
L’ok dall’assemblea dei delegati della Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca
L’assemblea dei delegati della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, ha approvato all’unanimità il bilancio d’esercizio dell’anno 2023, che chiude con un utile al lordo di accantonamenti e rettifiche di valore pari a 161,7 milioni di euro (utile netto pari a 83,9 milioni).
Il risultato a consuntivo, rispetto al preventivo assestato di novembre 2023, è influenzato positivamente dai risultati conseguiti dalle gestioni patrimoniali che nel corso dell’ultimo trimestre hanno conseguito un notevole apprezzamento di valore per effetto della crescita dei mercati azionari. Ciò è stato fortemente influenzato dalle aspettative sulla riduzione dei tassi d’interesse. Inoltre, la crescita dei redditi e dei volumi d’affari degli iscritti per l’anno 2022 ha permesso di accertare a consuntivo una maggiore contribuzione complessiva di 8 milioni di cui 3,9 milioni ascrivibili a una maggiore soggettiva e 4,1 milioni ad una maggiore contribuzione integrativa; altro contributo positivo deriva dalla rivalutazione di alcune immobilizzazioni finanziarie e dei valori mobiliari iscritti nell’attivo circolante per circa 55,5, milioni, mentre l’andamento in ripresa dei mercati finanziari nell’ultimo trimestre 2023, ha comportato una svalutazione dei titoli iscritti nell’attivo circolante di 46,5 milioni in forte contrazione rispetto alla svalutazione iscritta nel 2022 che stimava la rettifica di valore delle gestioni patrimoniali per le minusvalenze in formazione in 92,5 milioni di euro.
Altro elemento che ha inciso positivamente sul risultato è stato il decremento della svalutazione dei crediti verso iscritti accertato per euro 23,0 milioni con una riduzione di 7,7 milioni rispetto al budget, dovuto al minor accertamento delle sanzioni e degli interessi per mancato pagamento accertate a consuntivo. La svalutazione appostata include il residuo dei crediti contributivi del 2011. Il fondo svalutazione crediti verso iscritti alla fine dell’esercizio è pari a 238,6 milioni: il valore dei crediti verso iscritti per contributi al netto del fondo ammonta a 395,8 milioni di euro.
L’andamento dei mercati mobiliari nell’ultimo trimestre del 2023 ha rilevato una ridotta volatilità facendo registrare un sensibile incremento del valore di mercato degli investimenti mobiliari gestiti mediante i mandati di Gestione Patrimoniale Mobiliare che ha conseguito un rendimento finanziario di 10,55% del benchmark a fronte del -13,15% dell’anno 2022. Il portafoglio delle GPM ha realizzato un rendimento del 9,8% con una sottoperformance rispetto al benchmark dello 0,75%. Il patrimonio mobiliare complessivo dell’ente ha conseguito un rendimento finanziario positivo del 5,98% grazie anche al contributo positivo degli investimenti in fondi alternativi e agli investimenti diretti. La componente immobiliare in gestione diretta ha conseguito un rendimento lordo del 4,9% in crescita del 1,1% rispetto al preventivo assestato.
Le poste che portano alla rilevazione del risultato lordo di 161,7 milioni, sono ascrivibili alle rettifiche di valore dei crediti verso iscritti e conduttori di immobili che assommano a 23,2 milioni di euro circa (in decremento rispetto al 2022 di circa 27,1 milioni, per effetto dell’accertamento delle minori sanzioni determinate in base al nuovo regolamento e del minor volume dei crediti residui riferiti al 2011), alla svalutazione delle immobilizzazioni finanziarie e dei titoli dell’attivo circolante per 54,6 milioni a fronte della perdita di valore ritenute durevoli e dall’accantonamento del fondo oscillazione titoli del circolante per le minusvalenze implicite.
Gli iscritti al fondo tra attivi e pensionati attivi sono pari 26.875 (27.289 a fine 2022), a fronte della stima di 27.860 con i quali si sono stimate le entrate contributive del 2023 nel bilancio di previsione. Il minor numero di iscritti consuntivati, non ha però comportato un minor accertamento a consuntivo della contribuzione che rileva a fine 2023 per 326,1 milioni a fronte dei 365,4 milioni dell’esercizio 2022, anno quest’ultimo influenzato della maggiore contribuzione eccedente relativa ad anni pregressi a seguito dell’acquisizione delle comunicazioni reddituali presentate dagli iscritti aderenti al provvedimento straordinario di incentivazione alla regolarità contributiva e ai maggiori interessi di dilazione per il pagamento della contribuzione a fronte dell’incremento del tasso legale.
Le pensioni erogate tra dirette e indirette rilevano 11.423 prestazioni (10.928 nel 2022, si incrementano di 495 prestazioni tra dirette, e indirette pari al 4,53% in più) a fronte di una stima previsionale di 11.354: il rapporto iscritti pensionati è pari a 2 contro il 2,15 del 2022. L’incremento è fortemente influenzato dalle 255 pensioni di vecchiaia dirette erogate nel 2023, nonché dalle 227 pensioni in cumulo (192 pensioni di vecchiaia e 35 pensioni anticipate). L’incremento delle prestazioni (+1,06% rispetto alla previsione assestata), ha condotto la spesa previdenziale ad attestarsi a 261,1 milioni a fronte di una previsione assestata di 258,4. L’accertamento delle entrate per contributi è pari a 326,1 milioni (incluse le sanzioni e gli interessi per ritardato pagamento) a fronte di una previsione assestata di 320,6 milioni.
Il patrimonio investito è pari a 2.394,0 milioni di euro a fronte di una valutazione a mercato di 2.466,7 milioni di euro. Il rendimento finanziario delle gestioni patrimoniali mobiliari si è attestato al +9,8%, registrando un risultato inferiore rispetto all’asset allocation strategica che ha chiuso il 2023 al 10,55%. Dal conferimento dei mandati ai gestori selezionati mediante gara europea il rendimento dal 25/06/2015 al 31/12/2023 è pari a +32,87% contro il rendimento del benchmark dell’AAS che registra da inizio mandato un +36,54% (i dati sono riferiti ai mandati delle quattro case di gestione che hanno visto confermato il mandato nell’ambito della gara europea aggiudicata lo scorso 21 aprile 2022). Il nuovo gestore aggiudicatario ha conseguito un rendimento da inizio mandato al 31/12/2023 (un anno e sei mesi) positivo del 7,93% a fronte di un rendimento dell’AAS nel medesimo periodo di +9,57%.
Nel 2023 l’andamento dei mercati finanziari è stato contraddistinto dal recupero dei mercati che hanno ripristinato la correlazione positiva tra azionario e obbligazionario, con un moderato recupero nei primi nove mesi del 2023 ed una forte accelerazione del recupero nell’ultimo trimestre nonostante gli eventi geopolitici che hanno visto il proseguimento della guerra con l’Ucraina da parte della Russia, a cui si è aggiunta la nuova offensiva tra Israeliani e Palestinesi nella striscia di Gaza a fronte del Progrom del 7 ottobre 2023, che ha comportato il riaccendersi dei costi degli idrocarburi a seguito degli atti terroristici degli Houti nel Mar Rosso.
Gli eventi geo-politici e le politiche monetarie che permangono restrittive non hanno frenato la crescita economica, soprattutto negli Stati Uniti, e grazie alla contrazione dell’inflazione nella seconda parte del 2023 hanno consentito il recupero di valore sul patrimonio investito dell’ente. Il maggior clima di fiducia dovuto ai segnali di contrazione dell’inflazione, nonché al superamento della crisi energetica attraverso la diversificazione geografica degli approvvigionamenti del gas in Europa, ha permesso di mantenere positivo il rendimento degli investimenti: dal 1° gennaio al 12 aprile 2024 il portafoglio investito mediante le gestioni patrimoniali ha conseguito un rendimento pari al 3,56% a fronte di un rendimento dell’AAS del 3,05%.