Restiamo con le salme bloccate nelle case per colpa del Comune di Napoli”, Assofuneral chiede l’immediato ripristino

 Restiamo con le salme bloccate nelle case per colpa del Comune di Napoli”, Assofuneral chiede l’immediato ripristino

“In questo momento la situazione è la seguente: a causa di una scelta folle del Comune di Napoli le salme dei nostri cari sono bloccate più del dovuto nelle case, nelle strutture ospedaliere, nei carri funebri. Anche da morti, i cittadini sono vittime della folle burocrazia“. Questa la denuncia di Assofuneral per voce del suo segretario Gennaro Tammaro.

“Al momento – spiega il leader dell’associazione di imprenditori funebri – l’ufficio di Santa Maria del Pianto atto a rilasciare le dichiarazioni di morte (una sorta di lasciapassare per proseguire le operazioni funebri), già di per sé complesso da raggiungere da un punto di vista di viabilità, dal 1 gennaio deve smaltire le pratiche che prima erano in capo a uffici dislocati nelle dieci municipalità. Solo un visionario poteva immaginare che questa soluzione avrebbe ottimizzato tempi e risorse: al momento per disbrigare le pratiche ci sono file enormi e ritardi gravi in un momento delicato come quello dello spostamento delle spoglie dei nostri cari”.

“Non solo – rincara la dose Tammaro – ma è evidente che nell’ufficio i dipendenti attualmente in forza siano pochi per gestire tale mole di lavoro in una città da un milione di abitanti. A questo aggiungiamo che un giorno manca il toner, l’altro la carta e la situazione diventa come al solito imbarazzante. Anziché andare avanti siamo andati dietro, molto dietro”.

“Il rischio – conclude l’imprenditore funebre – è anche igienico-sanitario: le salme bloccate sono sempre situazioni a rischio. La lezione di Palermo degli scorsi mesi evidentemente non è stata sufficiente. E ora, ricordiamo, fa freddo: pensiamo a cosa accadrà con le temperature sopra i 30 gradi! È follia pensare che nel 2023, nell’epoca del digitale e del telematico, a Napoli stiamo ancora a questi livelli. Chiediamo immediatamente che vengano riaperte le sede dislocate nelle municipalità e/o allocato il personale sufficiente a far fronte al carico di lavoro. O una soluzione equivalente. Lo dobbiamo alla dignità delle persone in lutto ancora una volta calpestata a colpi di carte e cartuscelle“.

 

 

Mario Orlando

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