Teatro è “Le Macchine Desideranti”

 Teatro è “Le Macchine  Desideranti”

In uno dei vicoli di Napoli e precisamente nella Galleria Toledo in via Concezione a Montecalvario e’ di qualche giorno fa il grande successo di pubblico dello spettacolo GRISELDA, rivisitazione dell’ultima novella del capolavoro letterario il “Decamerone” di Giovanni Boccaccio, per la regia di Giovanna Senatore, drammaturgia di Dino Montanino, scenografia di Mauro Rea e Michele Silenti con le musiche originali di Rossella Scarano.
Gli attori, giovani col fuoco della recitazione, sono stati egregiamente all’altezza nelle difficili vesti ironiche del gioco delle parti. Non solo hanno controllato la memoria ma la gestualita’ e il tono.
Un’altalena di scene accompagnate da una musica assolutamente adeguata e suggestiva.
La trama in apparenza semplice condensa condizioni di vita ancora presenti in determinate realtà.
Il marchese Saluzzo sposa una bella e giovane popolana di nome Griselda che si trova di fronte ai pregiudizi della corte e dei suoi sudditi per la sua estrazione sociale.
La sua gentilezza, il suo modo di amare, che asseconda i desideri e i capricci del suo sposo le fanno guadagnare il rispetto di tutti.
Griselda viene piu’ volte “provata” dal marito che vuole conoscere il grado di “rispetto e di venerazione” della giovane moglie.
Partorisce una bambina, il marchese invia un suo parente perché le venga sottratta e fatto credere che sarà uccisa.
Griselda non reagisce, asseconda e non solo quella durissima volta ma sempre!
Questa è una parte del soggetto, quanto è necessario per sollevare riflessioni.
C’è un richiamo alla Bibbia nella parte in cui Dio chiede ad Abramo il sacrificio del figlio Isacco per provarlo … in questa storia il marchese conserva la figlia pur facendo credere a sua moglie che ella è morta! Qual’è allora la morale?
La donna che assecondava era lasciata passare per una donna virtuosa, paziente e devota! Oggi le cose sono cambiate e le qualità si misurano secondo altra scala di valori ma ancora esiste una piccola radice di quell’educazione ed è inversamente proporzionale al valore della cultura.
Un lavoro teatrale classico per la provenienza del soggetto ma ancora attuale e che fa riflettere.
Un mettere in scena raffinato, che premia non solo chi vi ha preso parte ma chi ha avuto il piacere di assistere e la cultura del Teatro.
Ci piace sottolineare la bravura di Simona Stella, Renata Angrisani, Margherita Caiazzo, Annarita Capriello, Roberta Caruso, Alessandro Cerrato, Mauro Cimmino, Marcella Contieri e degli altri interpreti della scena teatrale.

Brunella Postiglione

Mario Orlando

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