IX Municipalità: il consigliere Strazzullo disgustato dalle faide interne, sbatte la porta e aderisce al “gruppo misto”

 IX Municipalità: il consigliere Strazzullo disgustato dalle faide interne, sbatte la porta e aderisce al “gruppo misto”

Il candidato della lista Prima Napoli – Lettieri Sindaco, il piu’ votato a Napoli per le municipalita’, nonche’ il piu’ votato della coalizione di centrodestra a Pianura-Soccavo, inaspettatamente lascia il gruppo consiliare con il quale e’ stato eletto per aderire al gruppo misto. Parliamo di Pasquale Strazzullo affermato consigliere molto vicino ad altro recordman di preferenze, il consigliere comunale Marco Nonno, giunto alla sua terza consiliatura, per incomprensioni con il collega di gruppo in consiglio municipale, si dice costretto a lasciare il gruppo per una questione di dignita’ personale e politica in quanto l’attuale capogruppo ritrovatosi tale solo per una questione di regolamento il quale prevede che a parita’ numerica il piu’ anziano di eta’ e’ dichiarato capogruppo, non puo’ subire scelte forzate e non condivisibili come quella di stringere patti e accordi con altri gruppi consiliari con diversa ed incompatibile provenienza politica senza un confronto e dando tutto per rato e valido. “Resta inteso, dichiara Strazzullo, che il mio rapporto con Marco Nonno e Gianni Lettieri resta illeso in quanto questa e’ solo una penosa questione municipale dove tra l’altro anche gli alleati non riconoscono, a quanto pare, i propri fallimenti e ne’ tantomento sono propensi a dare riconoscimenti politici a chi ha cercato di salvare almeno la faccia di quel poco che e’ rimasto del centrodestra.. Chiarito questo, conclude Strazzullo, la mia posizione in Consiglio sara’ di coscienza, dando al momento piena fiducia al presidente Lorenzo Giannalavigna, e, laddove se ne presentera’ la necessita’, portando avanti una dura e serrata opposizione, ma resto comunque lontano da confabulazioni e patti con il diavolo…per sole finalita’ di interessi personali e non del quartiere e del popolo che siamo stati chiamati a rappresentare attraverso le istituzioni”.

Mario Orlando

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