Cross Country, Suzuki stravince alla Baja Puglia e Lucania

 Cross Country, Suzuki stravince alla Baja Puglia e Lucania

Suzuki domina il secondo round del Campionato Italiano Cross Country Rally. A soli venti anni, Dalmazzini firma la prima vittoria in carriera con la Grand Vitara 2.7 V6 T1, navigato da Daniele Fiorini. La rottura di una ruota ferma la corsa di Codecà e Fedullo. Alberto Spinetti e Lara Giusti terzi assoluti, primi di Gruppo T2 e della Suzuki Challenge su Grand Vitara 1.9 DDiS Pronostici rispettati e obbiettivo raggiunto al Puglia e Lucania per Suzuki. Al secondo round del Campionato Italiano Cross Country Rally, il team schierato dalla filiale italiana della Casa di Hamamatsu si fa trovare pronto all’appuntamento con la vittoria, la seconda stagionale dopo quella conseguita all’Italian Baja. Nella difficilissima prova lucana, i Grand Vitara dominano la scena e dettano il ritmo di gara. Contrariamente però a quanto pronosticato sulla scia di una tradizione che si protrae da un quinquennio, non sono Lorenzo Codecà e Bruno Fedullo a tagliare per primi il traguardo della cittadina in provincia di Basilicata, bensì i giovanissimi Andrea Dalmazzini e Daniele Fiorini. Per Codecà e Fedullo, l’equipaggio plurititolato e di punta della Suzuki, il fine settimana lucano si è rivelato alquanto sfortunato e concluso con un inaspettato ritiro: primo stop dopo circa quattro anni di arrivi consecutivi. Motivato dalla forte concorrenza che prospettava l’elenco iscritti, al Puglia e Lucania si presentava infatti Renato Travaglia su Nissan Navara ma anche Claudio Petrucci, accreditato di buona competitività a bordo dello sviluppato Great Wall, e poi lo stesso compagno di squadra Dalmazzini poteva costituire un rilevante termine di paragone, Codecà imprimeva un ritmo forsennato sin dal primo settore selettivo, che prontamente migliorava nel successivo con l’intento non solo di andare al comando della gara, ma frapporre un consistente margine di vantaggio sui più immediati inseguitori. Strategia che stava attuandosi perfettamente, sino alla foratura occorsagli nel corso della terza prova che lo costringeva a perdere due posizioni. Contemporaneamente rallentava e poi si ritirava anche Andrea Lolli, che occupava una brillante seconda piazza al volante del Grand Vitara 1.9 DDiS di Gruppo T2. Trovandosi terzo in quel momento, Dalmazzini andava al comando della gara.Un primato che il giovane riusciva a mantenere nonostante il ritorno di Codecà che rimontava furiosamente, tornando ad occupare la seconda piazza assoluta prima del termine della prima tappa, ma che perdeva nuovamente e, purtroppo definitivamente, nel corso della successiva giornata di gara per la rottura di un braccetto della ruota anteriore destra. Concentrato e veloce, Dalmazzini proseguiva la sua cavalcata vincente sino al traguardo, vincendo la su gara davanti ad un Travaglia che si piazzava secondo. La giornata trionfale della Suzuki, si completava col terzo gradino del podio conquistato da un ottimo Alberto Spinetti. Il medico elbano conduceva una delle sue gare più incisive, adeguando assieme alla navigatrice Lara Giusti il ritmo alle mutevoli condizioni del fondo, reso fangoso e viscido dalle abbondanti piogge. Con il Grand Vitara 1.9 DDiS della Scuderia Malatesta, Spinetti centrava l’affermazione in Gruppo T2 e la prima piazza nella gara del Suzuki Challenge. Sudata e meritata era l’affermazione di Spinetti e Giusti, arrivata dopo la lunga contesa con Lolli, prima, e poi con Mirko e Mike Emanuele. I fratelli siciliani si sono piazzati al quarto posto assoluto in gara, secondo del trofeo e del Gruppo T2. Si rivelava velocissimo Andrea Luchini nel finale di gara. Il garfagnino navigato dal torinese Piero Bosco si aggiudicava il miglior tempo assoluto nelle ultime due prove della gara, rimontando sino al terzo posto nel Trofeo, quinto assoluto in gara. Rallentati in un passaggio con molto fango nel corso della prima tappa, riusciva a concludere quarto del “Challenge” il milanese Armando Accadia, quinti il siciliano Alfio Bordonaro e distanziato il romano Massimo Mancusi.

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