Segregato nuovamente M49, l’orso simbolo di libertà

 Segregato nuovamente M49, l’orso simbolo di libertà

di Tereasa Lucianelli

Fine della latitanza per “Papillon”: una vicenda che sta commuovendo l’Italia e sta varcando i confini. È stato catturato sui monti di Trione. La Lav ha diffidato la Provincia di Trento che ha “piena facoltà di azione” e ne chiede il rilascio. “Non ha mai attaccato l’uomo – sottolinea il ministro Costa – sappiamo che si introdotto in baite vuote. Lo abbiamo visto sulla neve, mentre giocava, e nei boschi“. Lo splendido animale era già stato segregato la scorsa estate, era riuscito a fuggire, scavalcando un muro elettrificato e ora è stato riportato proprio nella stessa area di Casteller.

L’orso M49, creatura quasi leggendaria e innocua e beniamino degli animalisti, dopo essere stato braccato a lungo è stato catturato ieri sera dagli uomini del Corpo forestale del Trentino sui monti sopra Tione, nelle Giudicarie. Di lì ed è stato trasportato dopo 289 giorni di “latitanza” a sud di Trento, al Casteller, propio laddove era stato rinchiuso nel luglio del 2019 e da cui era subito scappato scavalcando un recinto elettrificato sottoponendosi a un’autroce sofferenza, pur di riacquistare la libertà.
Una vicenda commovente che fa riflettere molti sull’assurdità di costringere in cattività un animale dallo spirito libero e indipendente. Ancora di più lasciano stupiti le motivazioni addotte per giustificare la crudeltà della segregazione di Papillon: l’orso sarebbe “colpevole” di avere effettuato “intrusioni in abitazioni, baite, rifugi, malghe ed altri stabili vuoti, esclusivamente disabitati, senza mostrare alcun comportamento aggressivo nei confronti dell’uomo. Eppure, è stato incolpato lo stesso in quanto il suo agire a detta della Provincia autonoma di Trento che ne ha preteso la cattura, confermerebbe “il comportamento pericoloso per l’uomo già manifestato chiaramente” (??!).
L’orso potrebbe rischiare l’abbattimento e ora è costretto in area recintata elettrificata.

Proteste della Lega anti vivisezione (Lav) che chiede il rilascio dell’orso, “anche perché la prigione del Casteller non è compatibile con le sue caratteristiche etologiche”. La LAV sottolinea che “è un’inutile crudeltà nei confronti di un animale che, come noi, ama la libertà e ne ha difeso il diritto in una disperata fuga” durata quasi 10 mesi, dopo un’evasione dolorosa a causa delle scariche elettriche. “Un animale che, pur avendo percorso centinaia di chilometri non ha mai costituito alcun pericolo per l’uomo e che ora sarà condannato all’ergastolo solo per avere mangiato del cibo malamente custodito in alcune baite in alta quota”. Perché alla fine, la grave colpa imputata a Papillon è quella di essersi nutriti con del
cibo conservato alla meno peggio.
“La sentenza emessa dalla dalla Provincia di Trento è inutilmente crudele perché si accanisce su un animale che ha dimostrato eccezionali capacità di adattamento e sopravvivenza, aspetti che ne fanno un individuo particolarmente dotato che dovrebbe essere per questo ancora più rispettato e accettato, anche se si è reso responsabile di qualche danno, esclusivamente di carattere economico” contesta motivatamente la Lav.

A detta della stessa Provincia che l’ha doppiamente condannato a cattura, M49 starebbe in buone condizioni.
“Mi sto adoperando con tutti i canali possibili per trovare una nuova casa all’orso M49. Stiamo sondando parchi europei, contattando Paesi dove questo tipo di orso potrebbe vivere bene e senza rischi, attivando anche i canali diplomatici” ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa che però ha confermato la competenza della Provincia autonoma di Trento, la stessa che reputa M49 pericoloso…
“Non ho mai fatto mistero di come la pensassi – dichiara il ministro – ho sempre chiesto che non venisse ammazzato e credo che la cattura non sia assolutamente una soluzione. Ma è una scelta della Provincia autonoma di Trento a cui la legge assegna piena facoltà di azione. Non mi fa affatto piacere sapere che M49 abbia perso la sua libertà. Lo abbiamo seguito in queste settimane in tutti i suoi spostamenti, lo abbiamo visto sulla neve, mentre giocava, e nei boschi. Sappiamo che si è introdotto in baite vuote e non ha mai attaccato l’uomo. Vogliamo che sia trattato bene, e ci stanno rassicurando su questo. Attualmente si trova nella zona di Casteller, da dove era fuggito, e per gradi sarà inserito nell’area faunistica”.

L’orso è stato catturato con una trappola tubo, trasportato sveglio a Casteller, dove è stato nuovamente costretto nell’area con tana e recinto interni, su doppio ordine del presidente della Giunta provinciale, Maurizio Fugatti.
La cattura è stata resa possibile perché per amore M49 nelle scorse settimane, si è sottoposto a un lungo spostamento dal Veneto al Trentino orientale e quindi alle sue aree d’origine… proprio nel territorio dove era stato dichiarato “fuorilegge”.

Ci auguriamo che nessun accidente incorra all’orso e che non giunga alcuna notizia negativa sulla sua salute. Speriamo soprattutto che la LAV riesca a trovare una degna sistemazione a M49.

Mario Orlando

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